Rafael Nadal inizierà praticamente da zero questa nuova fase, poiché dopo aver trascorso 11 mesi lontano dai campi, la sua classifica ha subito un crollo e arriverà all’Open d’Australia 2024 senza punti.
Per competere nei primi tornei dell’anno, utilizzerà il Ranking Protetto, uno strumento che ogni tennista che sia stato fermo per più di sei mesi a causa di infortuni può utilizzare nei primi nove tornei dal suo ritorno nel circuito. Si effettua una valutazione della sua classifica nei tre mesi precedenti al suo infortunio e quella posizione diventa il riferimento per accedere ai tabelloni dei tornei. Tuttavia, ciò non gli permette mai di essere testa di serie, quindi Rafa potrebbe trovarsi ad affrontare i migliori fin dal primo turno.
Infatti, il Ranking Protetto rappresenta una misura fondamentale per salvaguardare la carriera degli atleti che si trovano ad affrontare lunghi periodi di inattività a causa di infortuni. Questo meccanismo consente ai giocatori di preservare la loro posizione nel ranking ATP o WTA durante il periodo di convalescenza.
Secondo le regole attuali, un tennista che sia stato inattivo per almeno sei mesi a causa di un infortunio ha diritto a utilizzare il Ranking Protetto. La classifica protetta viene calcolata in base alla media dei suoi migliori risultati nei tre mesi precedenti l’infortunio. Questa posizione speciale può essere utilizzata per entrare nei tabelloni principali di massimo nove tornei, inclusi Grand Slam e Masters, entro un periodo di 12 mesi dal rientro in gioco.
Tuttavia, è importante sottolineare che il Ranking Protetto non garantisce al giocatore la condizione di testa di serie. Di conseguenza, atleti di alto profilo che rientrano in competizione dopo un infortunio potrebbero trovarsi ad affrontare avversari molto forti già nei primi turni dei tornei. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di sfida e incertezza tanto per gli atleti in fase di rientro quanto per gli avversari che potrebbero incontrare.
Il Ranking Protetto è una dimostrazione di come il tennis professionistico cerchi di bilanciare competitività e tutela della salute degli atleti, garantendo loro una possibilità equa di rientrare in gioco senza essere penalizzati troppo severamente per il tempo trascorso lontano dai campi.
Marco Rossi