Ha dominato il primo set producendo un tennis fantastico a tutto campo, servendo alla perfezione e spingendo con classe e acume tattico. Un Jannik Sinner quasi perfetto. Sontuoso. Era plausibile un calo, purtroppo è andata un po’ peggio. L’azzurro è incappato in un passaggio a vuoto nel quarto game del secondo set, con soli errori gratuiti ha regalato un break a Ben Shelton, bravo a restare focalizzato nonostante la “grandinata” subita e quindi mettere il pilota automatico al servizio e tonnellate di peso in spinta col diritto. Il match si è accesso e il livello di gioco è stato altissimo, come la tensione agonistica. Durissimo il terzo set, Sinner è più affaticato ma sempre lucido nelle scelte. Annulla ben 8 palle break, trascina il parziale al tiebreak dove si ritrova sotto 0-4. Sembra finita. Sembra… Jannik non muore mai, con classe e tigna da campione rimonta fino al 5-4, ma qua Shelton è perfetto al servizio e si procura il match point sul 6 punti a 5. La prima palla tradisce Sinner, la seconda non è abbastanza ficcante e la risposta a tutto braccio dell’americano muore in campo, sui piedi dell’azzurro. La vince Shelton al fotofinish, 2-6 6-3 7-6(5) dopo oltre 2 ore e mezza di ottimo tennis, che confermano che razza di potenziale, praticamente sterminato, abbia il giovane americano, ma anche il cuore e resistenza di Sinner, bravo a tenere e controbattere con tutto quel che gli era rimasto contro un avversario più tonico fisicamente e oggi terribilmente concentrato.
Si può affermare serenamente che Shelton ha meritato il successo. Ha tenuto mentalmente in modo incredibile, senza cedere alla furia o allo scoramento dopo il brutto avvio e al primo varco concesso da Sinner è entrato fortissimo, facendo valere il suo tennis muscolare a tutto campo che è molto più del solo servizio, colpo principe del suo repertorio. Si è preso rischi Ben, ha corso e rincorso, ha sparacchiato davvero poco e ha cercato di tenere nello scambio, portando spesso Jannik a dover forzare tanto su ritmi folli per stroncarne la resistenza. Davvero passi da gigante compiuti da Shelton in pochi mesi, il figlio d’arte è già uno dei migliori al mondo, anche come testa. Lo dimostra anche il tiebreak decisivo: vola avanti 4-0, Sinner gli gioca 5 punti uno meglio dell’altro, da campione. Poteva accusare il contraccolpo. Niente. Va a servire e tira prime palle perfette, e sul match point è un killer sportivo nell’aggredire con la risposta al corpo, senza esagerare, senza perdere la misura. Dettagli che fanno la differenza tra il buon giocatore e il campione.
Oltre al passaggio a vuoto nel secondo set, Jannik ha un solo rimpianto: la palla break nell’ottavo game del terzo set, nella quale ha forzato i tempi dell’attacco con un rovescio lungo linea colpito senza equilibrio, senza ritmo. È un errore non da Sinner, ancor più in un match nel quale col rovescio ha giocato benissimo e si è preso punti fondamentali e tante aperture di campo. Capita, la pressione era alta, come la fatica. Alla fine è stata una grande partita, decisa davvero da una manciata di punti. Poteva vincere Jannik, ha vinto Ben. Applausi ad entrambi i giocatori, hanno dato vita alla prima sfida di quella che si preannuncia come una grande rivalità del futuro, con tutti gli elementi al loro posto per creare spettacolo e adrenalina.
Non è facile commentare a caldo una partita che ha visto così tanti temi tecnici e tattici concentrati in due ore di gioco. C’era grandissima attesa e curiosità per vedere Beh e Jannik uno di fronte all’altro. Sinner ha dichiarato che nemmeno si erano mai allenati insieme, zero assoluto. Una prima volta che ha posto problemi tecnici importanti per entrambi, ed entrambi a loro modo sono stati bravi ad affrontarli e in parte risolverli. Il campo ha parlato chiaro: finché Sinner ha servito al meglio, come nelle splendide vittorie a Pechino su Alcaraz e Medvedev, è stato superiore a Shelton. Il primo set di Jannik è stata una sinfonia di bellezza e potenza. Con il primo colpo dopo la battuta è stato terribilmente offensivo ed efficace, discese a rete perfette (6 punti 6), risposte consistenti ogni volta che è riuscito ad acchiappare (letteralmente) la palla. Con appoggi spaziali ha generato una serie di accelerazioni di diritto splendide andando a sfidare il diritto di Shelton, inchiodandolo all’angolo e quindi via il cambio in lungo linea. Anche coach Vagnozzi lo strigliava “tienilo nell’angolo”. Era corretto, perché se mandi Ben a correre verso sinistra può fulminarti con quella sbracciata di diritto cross o lungo linea che ricorda tanto il miglior Nadal, quello offensivo ed efficacissimo, ancor più potente. Poi col rovescio Sinner ha disegnato il campo, molte chiusura in avanzamento sono state perfette. È singolare commentare così tanto buon tennis da parte del tennista… sconfitto.
Ha perso per una manciata di punti Jannik. Ha perso perché è calato al servizio, è calato nella spinta e intensità dal secondo set. Sicuramente era anche un po’ stanco dalla cavalcata vincente di Pechino, e l’avversario al contrario dopo un inizio shock è stato formidabile nel servire come una macchina e portare l’incontro sulla fisicità più brutale. Nel terzo set la lotta è stata a tratti feroce, ma anche con grande qualità. Sinner fantastico nell’annullare tanta palle break, ben 5 in un game clamoroso. Peccato per non aver sfruttato le due chance nel terzo set, soprattutto quel rovescio in rete… e per non esser riuscito a rispondere con efficacia dal 5-4 del tiebreak. Il tennis è uno sport maledetto, una o due palle possono costarti la partita. Così è andata. Ma è giusto sottolineare la gran partita complessivamente, l’ottima partita di Sinner nonostante il calo nella fase centrale, e la straordinaria prestazione di Shelton. Ben ha molto più tennis di quel che tanti commentatori gli hanno finora riconosciuto. Sta migliorando a vista d’occhio come attitudine, senza disperdere energie fisiche e mentali in eruzioni esagerate. Sta centrando la risposta, sparacchia sempre di meno, è lucido nel trovare la prima di servizio quando ne ha bisogno. Oggi ha ottenuto 10 palle break, prodotto 36 vincenti e soli 9 errori. Questo ragazzo non ha ancora giocato 50 partite sul tour maggiore in carriera. Con un filo d’esperienza in più, tutti dovranno fare i conti con lui.
Marco Mazzoni
La cronaca
L’atteso ottavo di finale tra Sinner e Shelton inizia con Ben alla battuta, con il tetto chiuso. Subito una risposta robusta di Jannik, il confronto tra il servizio dell’americano e la risposta dell’italiano sarà decisiva. Caldo il braccio di Sinner, risposta carica e diritto vincente sulla riga. 0-30. Shelton risponde all’aggressione con servizio esterno e diritto mancino potentissimo. Solo tre punti, già tre ottimi punti. È Jannik a vincere il primo lungo scambio, 15-40 e due palle break. Il nativo di Atlanta spara di poco largo un diritto sulla seconda, BREAK Sinner, 1-0. È un Ace il primo punto alla battuta dell’azzurro, primo complessivo del match. Un altro Ace e una ottima difesa portano Sinner sul 2-0. Un po’ falloso Shelton, accelera molto ma “sbatte” sul muro dell’azzurro. Nel terzo game lo aiuta il servizio, e poi si aiuta da solo con una volée in allungo di diritto fantastica per controllo e precisione. 2-1. Enorme la differenza tra i due nell’anticipo: Sinner lo usa per accelerare al massimo e rubare tempo e spazio, mentre Shelton impatta di potenza, come sul 30-0, un’attacco di diritto che disarma ogni possibile difesa. Funziona la prima di Jannik ed è un fulmine nell’avventarsi sulla risposta e comandare. 3-1 Sinner, con 10 prime in campo su 10 e 3 Ace. Impeccabile, e necessario per non dare tempo al rivale di caricare a tutta i suoi colpi. Jannik nel primo punto del sesto game regala al pubblico una prodezza di tocco, volée col taglio esterno stoppata fantastica, e oltre alla “mano” impressiona il miglioramento nei tempi dell’attacco. Con un gran rovescio passante cross, è 4-2 Sinner. Terribilmente sicuro nei suoi game, e servendo così è un bel problema per Ben incidere. Il primo Ace di Shelton arriva dopo 24 minuti, a “cancellare” il primo doppio fallo. La risposta di Jannik c’è, appena ha una palla giocabile entra, forte e deciso, così Ben perde campo. Il settimo game va ai vantaggi. Splendido Sinner: risposta profonda, due passi laterali in avanti e imperiale rovescio cross, con un tempo d’impatto perfetto. Palla del doppio break! Rischia troppo Shelton, non trova il campo con la seconda palla, un doppio fallo che lo condanna al 5-2 “pesante”. Tanta esuberanza dello statunitense, ma anche poca lucidità, contro un avversario praticamente perfetto nei tempi di gioco insistere solo tirando a tutta è un’attitudine miope. Al momento di chiudere sul 5-2 la prima palla di Jannik si inceppa un po’, …ma non il rovescio. Clamoroso il vincente in salto sul 30 pari, sottolineato dalla stupore del pubblico. Con un difficile smash a rimbalzo dalla riga di fondo chiude 6-2 Sinner. Un set netto, giocato in modo impeccabile forte di un servizio mai così continuo (76% di prime in campo, vincendo 81% dei punti) e grandissimo anticipo. Shelton annichilito. È uno dei migliori set giocati da Jannik in carriera per efficacia e attitudine offensiva, e anche personalità, per far sentire chi è il più forte.
Secondo set, Shelton to serve. A 30, con due Ace, Ben muove lo score ed è bello solido col rovescio in scambio. Regge la velocità di Jannik e si porta 0-30, primo momento di difficoltà alla battuta. Rischia a tutta un diritto a velocità folle l’americano ma gli esce, tentativo corretto visto lo score. Ritrova la prima palla Jan, e la musica cambia. 1 pari. Quando si scambia alla massima velocità sulla diagonale del diritto di Sinner, è in vera difficoltà Shelton a reggere, non taglia mai e non alza la parabola. Più efficace l’americano col servizio nel secondo set, percentuali migliori e già 4 Ace (2-1). Di nuovo Sinner si ritrova sotto 0-30 con uno smash sbagliato. Un regalo col diritto, questo vero errore gratuito in scambio, costa all’azzurro lo 0-40, tre palle break per Shelton, le prime del match. Niente, altro diritto out (terzo nel game) e BREAK Shelton. Un vero passaggio a vuoto, quattro errori senza che Ben abbia fatto niente di particolare. 3-1 Shelton. Sbuffa l’azzurro sul rovescio in rete nel quinto game, evidente la frustrazione per questo momento “no”, condito da troppi errori. Con un altro Ace esterno, Shelton vola 4-1 (parziale di 12 punti a 3). Un diritto in rete, poi un doppio fallo, 15-30 Sinner, le incertezze continuano. Un diritto ancora in rete dopo il servizio gli costa il 30-40 e palla del doppio break. Se la gioca male Ben, sparacchia una palla senza alcun senso tattico, idem nei due punti seguenti. 4-2. Ingiocabile Shelton al servizio, spara bordate nei pressi delle righe, per il 5-2. Il set incerto di Jannik è fotografato dal servizio, nettamente calato rispetto al primo set, ma con coraggio si butta avanti, fantastico il serve and volley sul 30 pari, è il decimo punto vinto a rete su altrettante discese. Resta in scia Sinner, 3-5, Shelton serve per forzare il match al terzo. Ben sceglie di servire al corpo, non vuole dare angolo in risposta. Si scrolla la mano Jannik, colpito da una pallata del rivale. Non trema l’americano, non si gioca quando serve da una mezz’ora. 40-0, tre Set Point. Sinner riesce finalmente a mettere la palla in campo e vince lo scambio. Sbaglia malamente un diritto Ben, lascia cadere troppo la palla dopo una prima fin troppo lavorata. 40-30. Fantastico Sinner, di nuovo risponde, comanda il palleggio aprendo tanto il campo col rovescio cross. Parità. S’infuria Jannik dopo aver sparato in rete la risposta su di una seconda palla giocabile. Quarto Set Point. Con un Ace micidiale, il nono del parziale, chiude 6-3. Il passaggio a vuoto nel terzo game è costato carissimo all’azzurro, calato al 63% di prime in campo e con troppi errori col diritto, colpo che nel primo set è stato perfetto.
Terzo set, Sinner inizia alla battuta. Non un buon avvio, sbaglia i tempi dell’attacco e poca energia nello spingere con le gambe di rovescio. 15-30. Durissimo il quarto punto, la palla corre a tutta ed è Jannik il primo a sbagliare, un diritto in avanzamento. 15-40, due palle break immediate, pericolosissime visto il rendimento di Shelton al servizio nel secondo parziale. Si salva con una prima palla a 204 km/h, perfetta. Fa il pugno, fa sentire presenza. Salva anche la seconda chance, servizio e smash perentorio. Gran livello in questa fase, con la lotta accesa al massimo. Con diritto poderoso Ben strappa la 3a PB, Jannik la annulla comandando col rovescio e chiudendo con un altro smash non comodo. Climax agonistico di Shelton, trova una risposta terrificante, e quarta chance del game per l’allungo. Bravo Sinner, prima palla e via col diritto. La tensione è massima. Insiste nel servizio al corpo Sinner da destra, incoccia così il diritto “caldissimo” dell’americano… quinta palla break, ma per fortuna la prima palla da sinistra è perfetta. Con grande fatica ma anche grinta, Jannik vince il game più duro del match, 1-0. Nonostante una racchetta fortuita sul ginocchio (!), Jannik forza ai vantaggi il secondo game. Davvero centrato il rovescio dell’azzurro in questa fase, ottimo il cambio lungo linea che sorprendere il rivale, ma il servizio sostiene Shelton, 1 pari. Dopo la lotta, il set torna a scorrere sui turni di battuta, con Sinner tra ritrova anche un Ace (mancava dal primo set). Ha ritrovato soprattutto precisione col diritto, anticipo e profondità, il colpo che gli era costato il calo e il secondo set. Proprio col diritto suona la carica Jannik nel sesto game, due mazzate con la palla che ha un suono pieno, musica e precisione. 15-30. Si cava al buco con il servizio Shelton, 3 pari. La lotta ritorna furiosa nel settimo game. Ben risponde bene, è super aggressivo. Con un grande attacco, di fisico e strapotenza, strappa una palla break, la sesta del set. Si salva Sinner con un gran diritto inside out dopo il servizio. Chiude il game con una smorzata perfetta, chirurgica la selezione dei colpi dell’azzurro. 4-3 Sinner. Sotto la massima pressione, Jannik alza il livello. In risposta, col rovescio cross, col lungo linea di diritto. Vola in campo, attacca e si porta 15-30. Shelton si aggrappa alla battuta, forse ha lasciato troppo campo stazionando dietro in questa risposta, per il 30 pari. Bravo Jannik, lucidissimo nel risponde forte e centrale, allontanando Ben dalla riga di fondo e poi via altro diritto carico e profondo. 30-40 e Palla break Sinner! Non ne aveva dal primo set… Non entra la prima esterna… NO! Jannik sbaglia l’accelerazione di rovescio lungo linea, colpita con un po’ di fretta e poco equilibrio. Ma il diritto dell’azzurro adesso è centrato e potente, lo inchioda a sinistra e strappa la seconda PB. Prima palla a 228 km/h al centro, impossibile rispondere. 4 pari. Shelton si difende molto bene nel nono game, si difende alzando la parabola e Jannik sbaglia due colpi in spinta. Lo score fa scattare l’allarme rosso: 15-40, due palle break capitali. Granitico Sinner, annulla la prima con un bell’attacco e la seconda con un Ace esterno, il settimo. Altro Ace e poi terza smorzata vincente. 4 punti giocati con freddezza e qualità da campione. 5-4 Sinner. Ben è spalle al muro, ma ha la spalle larghissime, a zero impatta 5 pari. Anche Sinner a zero sale 6-5, pur Ben non sbanda. Il match si decide al tiebreak. Shelton si prende subito un minibreak, si butta avanti in risposta su di una seconda palla non così ficcante, ottimo lo slice. Shelton è una macchina al servizio, non si gioca, 3-0. Male Jannik, vola via un diritto all’uscita dal servizio, un gratuito dolorosissimo, 4-0. Con un gran diritto trova un punto, 1-4. Con un doppio passante, grande controllo, Sinner riprende un mini-break, si gira 2-4. Che grinta! Spinge a tutta col diritto l’azzurro, apre il campo e si prende un altro punto in risposta, 3-4. Gran rovescio cross d’attacco, rimonta completata, 4 pari. Altro super scambio, la palla corre impazzita e comanda Jannik, 5-4. Cinque punti di fila vinti con potenza e forza mentale clamorosa, da 0-4. Ora serve Ben. Sceglie ancora la traiettoria al corpo, funziona. 5 pari. Servizio perfetto al T e volée. 6-5, Match Point Shelton! Non entra la prima palla a Jannik, la risposta di diritto di Shelton è sulla riga. Game Set Match Shelton. Una vittoria sofferta, al fotofinish. Grande Ben, cresciuto a dismisura per concentrazione, bravissimo restare in partita dopo aver subito un duro primo set. Sinner è calato dopo un primo set stellare, è stato bravo a restare in vita nel terzo set e rimontare nel tiebreak. È bastata una prima palla non entrata sul match point. Questa partita, di alto livello, è stata solo la prima di una nuova rivalità, appena iniziata.
[6] Jannik Sinner vs [19] Ben Shelton (non prima ore: 12:30)
Tennis Match Statistics: Sinner vs Shelton
Sinner vs Shelton
Statistic | Sinner | Shelton |
---|---|---|
ACES | 8 | 15 |
DOUBLE FAULTS | 1 | 4 |
FIRST SERVE | 71/97 (73%) | 74/101 (73%) |
1ST SERVE POINTS WON | 49/71 (69%) | 54/74 (73%) |
2ND SERVE POINTS WON | 14/26 (54%) | 13/27 (48%) |
BREAK POINTS SAVED | 9/10 (90%) | 3/5 (60%) |
SERVICE GAMES PLAYED | 14 | 15 |
RETURN RATING | 132 | 94 |
1ST SERVE RETURN POINTS WON | 20/74 (27%) | 22/71 (31%) |
2ND SERVE RETURN POINTS WON | 14/27 (52%) | 12/26 (46%) |
BREAK POINTS CONVERTED | 2/5 (40%) | 1/10 (10%) |
RETURN GAMES PLAYED | 15 | 14 |
NET POINTS WON | 28/33 (85%) | 26/41 (63%) |
WINNERS | 31 | 36 |
UNFORCED ERRORS | 13 | 9 |
SERVICE POINTS WON | 63/97 (65%) | 67/101 (66%) |
RETURN POINTS WON | 34/101 (34%) | 34/97 (35%) |
TOTAL POINTS WON | 97/198 (49%) | 101/198 (51%) |
MAX SERVICE SPEED | 213 km/h 132 mph | 230 km/h 142 mph |
1ST SERVE AVERAGE SPEED | 192 km/h 119 mph | 201 km/h 124 mph |
2ND SERVE AVERAGE SPEED | 153 km/h 95 mph | 179 km/h 111 mph |