C’è fermento in Spagna per il rientro di Rafael Nadal sul circuito. Il super campione di Manacor ha annunciato pochi giorni fa di esser praticamente certo di poter tornare a competere, visto che l’ultimo intervento subito la scorsa primavera e il successivo recupero stanno andando per il verso giusto. “Non potrò superare il record di Slam di Djokovic, ma potrò tornare a giocare”, affermava Nadal a latere di un evento in Spagna. Rientro, ma dove?
Il direttore degli Australian Open Craig Tiley si è sbilanciato già diverse settimane fa, annunciando la quasi sicura partecipazione del due volte campione del torneo per l’edizione al via a metà gennaio 2024. In realtà, Nadal è stato più cauto, ma in Spagna il media Cadena SER ha già provato a tracciare una sorta di rotta del possibile rientro del Re di Roland Garros.
Secondo le informazioni del media iberico, Rafa sta per recarsi in Kuwait, dove si trova una delle sedi della sua Accademia. Nessun torneo, ma prenderà parte ed alcuni eventi promozionali e soprattutto intensificherà gli allenamenti in condizioni più simili a quelle che troverebbe in Australia, il caldo dell’estate australe, spesso davvero micidiale e assai stressante per la muscolatura. Secondo Cadena SER, questa sessione di allenamento intenso sarà decisiva: se va bene e Rafa si sente soddisfatto di come risponde il suo fisico, dovrebbe sciogliere la riserva e confermare l’OK agli Australian Open. Ma non è tutto. Nadal dopo la tappa in Kuwait dovrebbe tornare a casa per trascorrere le festività natalizie e quindi volare subito dopo in Australia per prendere parte ad un torneo pre Australian Open, presumibilmente l’ATP 250 di Brisbane, che gli permetterebbe un ritorno in attività più soft rispetto ai duri match tre set su cinque di uno Slam. Un test necessario prima di tornare sulla Rod Laver Arena.
Vedremo se le indiscrezioni che provengono dalla Spagna saranno confermate. Siamo quasi a dicembre, nel giro di pochissimo, massimo un paio di settimane, Nadal comunicherà la data del suo rientro o lo sposterà più avanti. Non resta che attendere.
Marco Mazzoni