Nel mondo del tennis, dove stelle come Rafa Nadal, Novak Djokovic e Roger Federer hanno dominato la scena per anni, emerge una nuova generazione di giocatori ambiziosi e talentuosi. Tra loro c’è Jack Draper, un giovane tennista britannico che ha recentemente espresso la sua “frustrazione” per non aver potuto competere al massimo livello nel circuito ATP a causa degli infortuni. Tuttavia, questa stessa situazione gli serve da ispirazione vedendo il successo dei suoi coetanei come Carlos Alcaraz, Jannik Sinner e Holger Rune.
In dichiarazioni rilasciate a Eurosport, Draper ha espresso ammirazione verso questi giovani talenti, che considera i “prossimi ‘Tre Grandi’”. Il suo riconoscimento si mescola con sentimenti contrastanti, poiché gli infortuni gli hanno impedito di seguire il percorso che desiderava nella sua carriera. Questa dualità emotiva si è fatta particolarmente evidente quando Draper si è infortunato alla spalla e ha dovuto assistere da spettatore alla competizione tra Alcaraz e Djokovic nella finale di Wimbledon.
Nonostante questi contrattempi, Draper non è rimasto indietro in questa stagione. A 21 anni, ha raggiunto la sua prima finale ATP a Sofia ed è arrivato agli ottavi di finale sia all’US Open che a Indian Wells. Sebbene sia ancora lontano dai risultati di Alcaraz, Sinner e Rune, Draper si concentra sul migliorare giorno dopo giorno, prendendo questi giocatori come esempio e fonte di motivazione.
Draper non è ossessionato dall’idea di vincere un Grand Slam, ritenendo che valutare un tennista come buono o cattivo basandosi esclusivamente sui titoli major non sia giusto. Preferisce non anticipare le circostanze e vivere giorno per giorno, imparando e lavorando per raggiungere i suoi obiettivi. Con le sue parole, “ci sono stati molti giocatori incredibili in passato che non hanno vinto titoli del Grand Slam”.
Per il 2024, il suo obiettivo principale è sviluppare il suo potenziale, sia che significhi diventare campione di Grand Slam o semplicemente raggiungere i primi 20 giocatori del mondo. Draper crede nel suo gioco, nel suo team e nel suo approccio, ed è convinto di poter essere tra i primi 20 giocatori alla fine del prossimo anno se rimarrà libero dagli infortuni.
Francesco Paolo Villarico