Mentre a Malaga l’Italia si prepara per una sfavillante finale di Coppa Davis, 600 km più a nord Fabio Fognini, degno campione dai brillanti trascorsi azzurri, dà il meglio di sé con una vittoria in un fine stagione segnato, a settembre, dall’amara delusione per la mancata convocazione in Davis da parte del capitano Filippo Volandri.
Reazione di orgoglio: ai primi di settembre al Challenger 125 di Genova Fabio Fognini arriva in finale, perdendo tuttavia contro il brasiliano Thiago Seyboth Wild.
Ai primi di novembre lo vediamo “ispirato” a Metz, al Challenger 250 dove viene battuto solo in semifinale dal francese Hugo Humbert, risultato poi vincitore nella sua città natale.
Il talento ligure ritorna infine, ispiratissimo, a Valentia, nel Challenger 100 che in questa settimana lo ha visto emergere in varie partite su grandi tennisti che fino a poco tempo fa, come lui, erano in finale in importanti tornei: sul francese Herbert (32 anni), poi su Ramos Viñolas (35 anni) e oggi nella finale sullo spagnolo Roberto Bautista-Agut (35 anni) al tie-break del terzo set. Fognini, 36 anni, ha dimostrato che, con umiltà, si può ripartire dai tornei minori per continuare a divertirsi in campo, giocando come sa fare bene e dando grande spettacolo per i tanti tifosi che lo vogliono ancora applaudire.
Piace vedere questo sorprendente Fognini rinato, dopo un periodo in cui è apparso poco motivato, con scarse e altalenanti prestazioni, dovute anche ad infortuni, talvolta con comportamenti eccessivi in campo.
Da domani il vincitore del Master 1000 di Monte Carlo 2019, ex n. 9 del mondo per quanto concerne il singolare e n. 7 nel doppio in coppia con Simone Bonelli, partirà per il challenger portoghese di Maia, sulla terra rossa a lui congeniale, dove speriamo ci regali ancora tanti colpi spettacolari. Lunga vita di successi al nostro intramontabile campione!
Gisella Bellantone