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Anna Chakvetadze iscritta come “alternate” a due ITF. La sua travagliata carriera con la rapina subita nel 2007

A volte ritornato, o almeno ci provano. Dopo il clamoroso ritorno dell’ex n.1 Caroline Wozniacki, il mondo del tennis potrebbe assistere ad un altro rientro di un’ex giocatrice di alto livello. La russa Anna Chakvetadze, ex n.5 al mondo e ritiratasi a soli 25 anni nel 2013, si è iscritta come “alternate” in due ITF: il W25 Koksijde, al via la prossima settimana, e nel W15 Duffel in quella seguente. Davvero una sorpresa, visto che della talentosa moscovita, oggi 36enne, si erano praticamente perse le tracce da molto tempo.

Dotata di un tennis geometrico e di ottima qualità soprattutto in difesa, visse a soli 20 anni nel 2007 la sua stagione migliore: quarti di finale agli Australian Open e Roland Garros, e semifinale a US Open, in quello che resterà il suo miglior piazzamento in uno Slam, oltre agli 8 titoli WTA vinti in carriera.

Poco prima delle feste di Natale di quell’anno, la sua vita privata fu devastata da una drammatica rapina subita nella sua abitazione, alla periferia di Mosca: un gruppo di malviventi riuscì ad entrare in casa di notte, rubarono tutto quello che trovarono (chiedendo con insistenza un prezioso orologio Rolex vinto in una recente esibizione che era stata assai pubblicizzata) e suo padre Djambuli fu malmenato tanto da dover ricorrere ad un’operazione per rimettersi in sesto dalle batoste subite.

In un’intervista rilasciata nel 2020, così ha raccontato quel maledetto fine 2007: “Sapevano tutto di me, mi avevano studiato i malviventi. Fu terribile. Poi soffrivo di dolore alle mani, e anche al braccio, anche per la tensione accumulata. Ho visto molti medici ma la preparazione per la nuova stagione era già fallita prima ancora che iniziassi. Ricordo che nei mesi successivi, quando viaggiavo, tutti mi facevano domande su quello che era successo. Mi hanno chiesto come sono entrati in casa mia, cosa hanno detto, cosa hanno fatto… è stato tutto molto scomodo da gestire. Non riuscivo a smettere di ricordare cosa era successo. Ho capito il lavoro dei giornalisti ma per me non è stato bello tornare a quel momento, che volevo solo dimenticare. Ho perso la mia classifica, i miei punti… è andato tutto a rotoli. Il mio errore è stato voler giocare subito quando avrei dovuto prendermi una pausa e allenarmi per qualche settimana. Quando sei giovane vuoi solo giocare e giocare ma c’è sempre un limite. Se oltrepassi un limite, possono esserci delle conseguenze e mi sono ammalato. Tutto ciò non aiuta il tuo corpo”.

Anna nel 2008 visse la sua ultima discreta stagione, continuò a giocare (e lottare) per alcuni anni, ma dentro di lei la luce della competizione si era come spenta e iniziò a subire diversi infortuni, tanto che non riuscì più a toccare quell’intensità e livello di gioco che l’avevano issata tra le migliori al mondo, in un periodo nel quale di qualità sul tour WTA ce n’era in abbondanza (Henin, Clijsters, Sharapova, Venus e Serena Williams, Mauresmo e via dicendo). Addirittura nel 2011 collassò in campo a Dubai contro Wozniacki, per un problema gastrointestinale. Gravi problemi alla schiena furono il colpo di grazie alla sua carriera: prima diradò le sue apparizioni, fino al ritiro a soli 25 anni.

“Ricordo ancora quella partita del 2011 a Dubai, quando affrontai Caroline Wozniacki” racconta Anna. “Il mio corpo è crollato in campo. Mi sentivo male prima del torneo. I miei genitori mi avevano avvertito di non giocare ma ho insistito. In quella partita, dopo aver perso il primo set, ho notato come il mio cuore iniziasse a battere molto velocemente. All’improvviso la mia testa ha iniziato a farmi molto male e sono crollata. La stessa cosa mi è successa di nuovo in altri due tornei. Non sapevo cosa mi stesse succedendo. Alla fine mi sono ritirato dal tennis quando avevo solo 25 anni dopo aver subito un infortunio cronico alla schiena. Ancora oggi, a distanza di tanti anni, ho ancora delle conseguenze a livello fisico ma posso condurre una vita normale. Ho avuto una carriera di successo, ma avrebbe potuto essere migliore. Il primo anno dopo il ritiro ho passato un periodo terribile. Ero depressa e il dolore era insopportabile. Non potevo evitare il dolore e non volevo andare sotto i ferri. Nel tempo la mia schiena è migliorata e ho iniziato a commentare in televisione e realizzare diversi progetti come la mia Accademia. Mi sono sposata e ho avuto una figlia. È stato molto difficile, ma ora vedo le cose in modo diverso. Fortunatamente, quella notte siamo riusciti a sopravvivere”.

Dopo la carriera tennistica, Anna oltre all’accademia è stata anche testimonial per diversi marchi, si è laureata e poi sposata.

Sembra difficile ipotizzare un rientro full time per Anna, oggi 36enne e lontano dal tour da 10, ma sarà ad ogni modo curioso vedere come si presenterà in campo, se sarà solo la voglia di sentirsi di nuovo giocatrice, oppure qualcosa di più.

Marco Mazzoni


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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