Gas Sales Bluenergy Piacenza – Itas Trentino 1-3 (25-23, 15-25, 17-25, 14-25)
Gas Sales Bluenergy Piacenza: Brizard 4, Recine 5, Cester 6, Stern 12, Russell 13, Holt 1, Catania (L), Scanferla (L), Rossard 0, Caneschi 8, Antonov 0, Pujol 0. N.E. Tondo, Lagumdzija. All. Bernardi.
Itas Trentino: Sbertoli 0, Kaziyski 13, Lisinac 6, Lavia 22, Michieletto 19, Podrascanin 1, De Angelis (L), Sperotto 0, Zenger (L), D’Heer 2, Cavuto 1. N.E. Pinali. All. Lorenzetti. ARBITRI: Lot, Cappello.
NOTE – durata set: 27′, 26′, 24′, 21′; tot: 98′.
PIACENZA – Dura un set l’equilibrio nel big match di giornata tra Piacenza e Trento. Gli emiliani si aggiudicano una prima frazione a tratti frizzante a tratti monotona (per capire, primi quattro punti del set quattro errori al servizio) sfruttando attacco e qualche imprecisione in ricezione dei trentini (curiosità, nessun muro punto in tutto il parziale). Dal secondo set in poi gli uomini di Lorenzetti cambiano marcia e mostrano la loro versione asfissiante, stile boa che stritola con le sue spire. Battuta costante e velenosa, muro perfetto specie nelle sue esecuzioni a tre elementi che tocca sovente gli attacchi piacentini, attaccamento in difesa ai limiti del possibile, con il libero Zenger in serata “sonodappertutto”. Piacenza non trova modi per scardinare questo sistema, la sua battuta perde d’efficacia man mano che la partita avanza. Bernardi prova tutte le soluzioni, inserendo Rossard, Pujol e Antonov senza trovare però miglioramenti. In più preoccupa l’infortunio di Holt, distorsione alla caviglia sul 9-7 del primo set e partita finita per l’americano. Esce sui suoi piedi, si spera in nulla di grave anche in vista della F4 di Coppa Italia. Ultimi tre set quasi in fotocopia, Trento scappa subito e poi amministra. Lavia il più costante dei suoi, 63% in attacco e 22 punti finali, One Man Show di Michieletto nel quarto set dai nove metri. Un caleidoscopio fantastico di servizi, in sequenza: con effetto slice a uscire degno del miglior Nadal, in lungolinea deciso da zona 5 a zona 1 baciando la riga, forte in mezzo tra i ricevitori, corta in zona 2. Da spellarsi le mani.
I protagonisti – Detto dello splendido Daniele Lavia e del quarto set da cineteca di Michieletto, Lorenzetti ha dalla sua un Kazyski orologiaio (50% in attacco pulito, 11 su 22 senza murate nè errori) e trova un D’Heer prezioso a muro al posto di Podrascanin per una volta spuntato. Lisinac è impietoso in attacco (5 su 8) ma in generale, come detto, entrambe le squadre coinvolgono poco i centrali date le ricezioni complessivamente sotto la metà positiva dei colpi (44 e 43%). La strategia di ambedue è stata chiara fin da subito, forzare il servizio per condizionare l’attacco avversario. Risultato, parecchi errori in battuta (34 in totale), pochi punti diretti (10 in totale, ma la metà li ha fatti Michieletto) e missione compiuta solo per Trento, che ha tenuto bassa la pericolosità dei padroni di casa (37% in attacco di Piacenza con ben 23 tra errori e murate). Solo Cester ha numeri positivi (6 su 9 in attacco), il resto della truppa di Bernardi come detto fatica contro la precisione e l’efficacia del sistema murodifensivo ospite.
La Partita – I quattro errori al servizio su altrettanti tentativi da ambo le parti tradiscono un po’ le attese di una partita frizzante con due squadre tenaci e votate anche a recuperi difensivi di prim’ordine. Qualche scambio da circoletto rosso, per dirla alla Rino Tommasi, indubbiamente si trova (esempio il punto dell’11-12 chiuso da Kazyski in pipe dopo difese da antologia) ma sono gli errori al servizio e i primi attacchi dopo ricezione a fare da padrone del parziale. Piacenza ha il merito di trovare due break point decisivi. Il primo è l’ace di Stern per il 17-16, il secondo il mezzo punto con flot di Cester per il 20-18. Piacenza regge il cambio palla grazie ad un ottimo Russell, Stern chiude da seconda linea il 25-23. Si riparte ma è altra musica, Trento è più continua e precisa al servizio e la ricezione interna inizia a traballare. L’ace col nastro di Lavia costringe Bernardi a interrompere il gioco (4-9), il giro dai nove metri di Michieletto produce altri break per Trento (un mezzo punto al servizio, un attacco fuori di Stern dopo una grande difesa di Zenger, una spazzolata di Kazyski sempre dopo difesa trentina), 5 -13 e parziale in ghiaccio. Bernardi inserisce Rossard adottando il sistema a tre schiacciatori, c’è tempo per vedere un curioso punto di Recine frutto di autocopertura dopo suo attacco murato che cade beffardamente nel campo ospite prima del 15-25 finale. Si viaggia appaiati poco anche nel terzo set. L’errore di Russell e un contrattacco di Michieletto valgono già il 3-6. Trento è spietata, con la ricezione lontana da rete Piacenza fa una fatica matta a trovare soluzioni vincenti. D’Heer al servizio sulla P1 di Piacenza produce punti interessanti grazie alle difese di Michieletto e ai muri e contrattacchi di fino di capitan Kazyski (5-13). Piacenza non fa male quando serve, Sbertoli trova in Lavia una fabbrica di punti, Bernardi invece prova anche Pujol in regia ma Trento è assatanata. La riprova è nel tuffo di Lavia sul tavolo del segnapunti sul punteggio di 12-21. Chiude Michieletto il 17-25. Quarto set sempre a insegne trentine, Recine è fermato da D’Heer per il 4-7 e il primo time out di Bernardi. Che però non ferma l’emorragia, Trento avanza fino al 4-10 nonostante Antonov per Recine. Michieletto sbaglia in attacco per il 6-10, poi il suo monologo già descritto sopra per la fuga definitiva di Trento e i titoli di coda del match (14-25)