in

Roma: La Capitale avrà due nuovi impianti. Da settembre anche la pallavolo al Pala Tiziano

ROMA – Roma avrà altri due impianti, ad annunciarlo è Nando Bonessio, Presidente della Commissione Sport di Roma Capitale, a Cusano Italia Tv, nell’ambito della trasmissione Sporting Club.

“La Capitale si doterà di altri due impianti da circa 1000 posti l’uno in due zone strategiche della città. A Roma nord e sud, esattamente a Labaro e Corviale (lato opposto di via Portuense rispetto al Serpentone), a via Maroi. È un vecchio progetto che ora con i piani urbani integrati è possibile realizzare. Il Comune di Roma ha partecipato all’Avviso pubblico della presidenza del Consiglio dei Ministri e sarà costruito grazie a questi fondi. Per Labaro i fondi arriveranno dal Dipartimento Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con queste due strutture ci auguriamo che potranno trovare casa tutte quelle realtà di medio livello”.

Poi Bonessio ha parlato della situazione del Palazzetto di viale Tiziano. “Ormai sapete tutti sul palazzetto la situazione quale sia. I lavori che sarebbero dovuti partire nel 2018, sono iniziati solo nell’estate del 2021. Per di più i fondi non sono sufficienti per il completamento. Non è più possibile aspettare. Così, con tutta la giunta e l’assessorato allo sport siamo d’accordo che da settembre le squadre di basket e volley potranno tornare a giocare nell’impianto. Termineremo i lavori durante l’estate del 2023, quando la stagione sportiva è ferma. Per la gestione dobbiamo ancora capire, non è escluso un project financing”.

Sostieni Volleyball.it

Articolo precedenteA2 M.: Reggio Emilia è la quarta semifinalista. 3-0 a Castellana Grotte
Articolo successivoModena: Una politica locale “sotto choc” denuncia i fratelli Ngapeth di aggressione. Pedrini: “Questione semplicemente vergognosa”


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


Tagcloud:

A2 M.: Reggio Emilia è la quarta semifinalista. 3-0 a Castellana Grotte

Modena: Una politica locale “sotto choc” denuncia i fratelli Ngapeth di aggressione. Pedrini: “Questione semplicemente vergognosa”