RAVENNA – La retrocessione della Consar Ravenna era già scritta nella scorsa estate. Squadra che da anni predica attenzione ai giovani, più per necessità di bilanci che per reale progettualità, da ieri sera è matematicamente retrocessa in A2 con 2 punti a 5 gare dalla fine della propria stagione e con la salvezza a quota 18.
Oggi a Ravenna, sul Corriere di Romagna Sandro Camerani, un profondo conoscitore della realtà romagnola, spiega le cause della stagione profondamente negativa, con ombre sul futuro.
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Volendo essere cattivi ma oggettivi, si può dire che finalmente la farsa è finita. La Consar Rcm è arrivata al termine del suo calvario con la sconfitta di Monza, l’ennesima di un campionato da record negativo, perché ora, per non terminare la regular season con l’onta di uno zero alla voce “vittorie”, resteranno forse i match casalinghi con Verona e, soprattutto, Cisterna.
Però, visto che non si può essere troppo cattivi con una componente del Porto Robur Costa 2021-2022, è giusto dire che l’elenco dei colpevoli è talmente lungo che servirebbe una pagina di giornale ma anche che, all’ultimo posto, ci sono Zanini e i suoi giocatori. Perché è stato allestito un roster che in A2 sarebbe al massimo a metà classifica ed è stato gettato in pasto ai leoni della Superlega, consegnando ad ogni giocatore un fucile a tappi. Colpa di una decisione tardiva di optare per la massima serie? Certamente sì. Colpa anche di alcune scelte operate su quello che restava sul mercato? Ancora sì. Ma la verità è che, per motivi di annata di elezioni e di vetrina (probabilmente, ma nessuno lo ha ammesso) è stata presa una decisione sbagliatissima che oltre al presente rischia di compromettere anche il futuro.
Gli scenari – Al momento, infatti, non è garantito neppure il campionato di A2 2022-2023 per motivi economici, perché quella categoria è decisamente inferiore alla Superlega per qualità, non troppo, invece, per le spese. E poi, se la A2 si potrà fare, le domande legittime sono due. La prima: è proprio necessario il Palasport nuovo per ospitare, decina più decina meno, al massimo un migliaio di spettatori? La seconda: cosa si è costruito in questa disgraziata stagione, in prospettiva futura? Una Consar che dovesse ripartire dall’A2 potrà contare su Orioli e Pirazzoli, che bene o male un po’ di mestiere se lo sono fatti in una stagione di allenamenti. E ovviamente su Bovolenta, che è al momento il miglior talento di un settore giovanile che (per fortuna) resta tra i migliori della Penisola. Stop così, però, visto che il roster attuale è zeppo di giocatori di A2 ma difficilmente confermabili. E’ stata, quindi, una stagione persa in tutti i sensi. E purtroppo non è stata una novità, per chi ha un minimo di dimestichezza con la pallavolo. A Ravenna sono tanti, e tutti sapevano che, se il campionato partiva il 10 ottobre, la Consar era retrocessa, arrivando ultima e staccata dal gruppo, già il 9 ottobre.