MODENA – L’ex ct della nazionale azzurra e finlandese Mauro Berruto è particolarmente attivo sui social per contrastare l’intervento russo in Ucraina. La sua prima trasferta internazionale per la pallavolo fu proprio a Odessa, in Ucraina, con l’Olympiacos al fianco di Montali. Oggi anche nella segreteria nazionale del PD con delega alle politiche sportive non nasconde lo sdegno per il silenzio dei vertici mondiali della palLavolo.
“Mi sanguinano le orecchie per il silenzio assordante che purtroppo contraddistingue tra gli sport planetari solo la pallavolo. Cito i casi del Barcellona basket, dell’Uefa a cui bisogna fare i complimenti, non c’era nulla di più stretto del legame tra la Champions League e San Pietroburgo, sede della Gazprom, eppure in un giorno hanno preso una decisione; la Formula1 in poche ore ha preso una decisione, altrettanto epocale. Due eventi di un giorno, per carità, ma come si può immaginare per impatto ed aspetto economico valgono sicuramente di più di una manifestazione di due settimane della pallavolo in dieci città”.
IL SILENZIO DELLA PALLAVOLO – “Da uomo di pallavolo – prosegue Berruto – sono senza parole e con gli occhi sbarrati perché proprio uno sport come la pallavolo, di cui siamo sempre stati tutti orgogliosi per essere iconico sport di squadra per eccellenza proprio a pallavolo sia l’unico sport in silenzio di fronte a questa follia. Perché non c’è altro modo di definirla”.
SACRIFICIO DELL’OCCIDENTE – “C’è un aspetto simbolico che va bene, ma c’è un aspetto reale che non si può sottovalutare di allineamento alle sanzioni economiche. E’ ovvio che ci rimetteremo tutti, ma è altrettanto ovvio che il sacrificio che l’Occidente farà anche nei propri confronti per chiudere un sistema economico contro una nazione che ha dimostrato di non rispettare il diritto internazionale è un prezzo da pagare assolutamente senza se e senza ma. Come ha fatto l’UEFA che non si sa quanto ci rimetterà per la decisione di spostare la Champions o lo stesso Schalke 04”.
FIVB E CEV SENZA SE E SENZA MA – “Andiamo a dare fastidio sotto l’aspetto economico all’organizzatore del Mondiale. Quella è la risposta se non ci può essere, comprensibilmente, una risposta militare. Che lo sport si volti dall’altra parte mentre tutto il mondo va il quella direzione è vergognoso. Non è sostenibile il silenzio. Mi auguro arrivi una presa di posizione inequivocabile, senza se e senza ma. Le risposte hanno senso se sono tempestive…”
SPERANZA – “Sarei orgoglioso se qualcuna delle mostre squadre rinunciasse di andare a giocare contro una squadra russa. In un senso e nell’altro questo poi si dovrà spiegare”.