Di Redazione
Era arrivato in Italia con grandi aspettative lo schiacciatore Lars Wilmsen, presentato lo scorso anno come un grande colpo di mercato dell’Efficienza Energia Galatina. Ma l’avventura del giocatore tedesco nel campionato di Serie A3 maschile è durata lo spazio di 5 partite, con 97 punti (30 nella sola gara contro Marigliano) e il 51% di efficacia in attacco: a fine novembre Wilmsen ha lasciato la squadra, che a fine stagione è retrocessa perdendo il Play Out contro Ottaviano. Un abbandono che oggi gli costa una squalifica di tre mesi (che peraltro difficilmente sconterà) da parte del Tribunale Federale.
I giudici della Federazione Italiana Pallavolo, infatti, hanno ritenuto che lo schiacciatore abbia “unilateralmente deciso di interrompere il rapporto in essere con il sodalizio” e “preteso la risoluzione del contratto senza valide motivazioni“. Secondo la difesa del giocatore, all’origine di tutto ci sarebbe un contenzioso economico con il club; la sentenza sottolinea però che “finché il vincolo sussiste, sussiste anche l’obbligo per l’atleta di fornire le proprie prestazioni sportive, partecipando agli allenamenti e rispondendo alle convocazioni“, e dunque la condotta di Wilmsen risulta “immotivata, arbitraria e comunque contraria alle norme federali“.
Wilmsen, peraltro, non si era presentato all’udienza online del 15 giugno, adducendo motivi di studio e ottenendo un rinvio alla settimana successiva. Anche in occasione della seconda udienza i legali del giocatore avevano presentato una richiesta di rinvio, questa volta rigettata.
(fonte: Federvolley.it)