Parla Renata Voracova della sua situazione in un’intervista telefonica al portale ceco Idnes. “Ho fatto tutto ciò che mi hanno chiesto di fare. A quanto pare l’Australian Tennis Association ci ha dato istruzioni sbagliate, il che è fastidioso. Volevo concentrarmi sul tennis, non sui visti, sulla quarantena. È davvero strano che ho passato una settimana qui, ho giocato una partita… E poi sono venuti a prendermi“.
“Dovrei richiedere altri visti e aspettare una settimana chiusa in hotel senza allenamento. Anche se ci riuscissi, dopo due giorni avrei una partita, il che non ha molto senso per me Mi sentivo come se fossi in un film d’azione e non mi sentivo per niente a mio agio.
Sì ho avuto il Covid, ma l’ho avuto prima di Natale, all’ultimo minuto. In più avevo alcune indicazioni mediche. Quindi ho soddisfatto tutti i criteri stabiliti dal Commonwealth australiana. Hanno esaminato attentamente i miei documenti ovunque, ma non hanno fatto storie. Il Servizio federale di frontiera mi ha rilasciato immediatamente. Sono rimasta sola con i funzionari del Victoria che hanno inviato i miei documenti da qualche parte. Ma poi hanno confermato il mio ingresso nel Paese senza problemi”.
Sul Caso Djokovic: “Siamo atleti, siamo venuti per il tennis e qui non risolviamo controversie locali. Abbiamo letto le regole, soddisfatto le condizioni e ricevuto l’eccezione dopo un lungo processo. Quindi non vedo alcun motivo per cui dovremmo metterci chiusi in un hotel. Mi sembra piuttosto triste. L’avevo programmato iL vaccino dopo la stagione e purtroppo ho preso il covid in quel momento. E non c’era spazio per le vaccinazioni, perché sarei dovuta volare in Australia la settimana successiva. Non sono come Djokovic, non sono completamente contraria alla vaccinazione”.