Che grinta, che testa e che forza Jannik! Sinner rimonta un set di svantaggio ad Andrey Rublev, regalandosi i quarti di finale al Masters 1000 di Monte Carlo. L’azzurro vince 5-7 6-1 6-3 in poco meno di 2h e 30 di gioco, con una prestazione non perfetta dal punto di vista tecnico ma in grande crescendo, e soprattutto ENORME per agonismo, capacità di reazione e presenza. Era partito male, contro un Rublev centrato e travolgente. Era riuscito a riacciuffare la parità sul 5 pari ma ha perso il primo set 7-5. Sotto subito di un break nel secondo, la partita pareva purtroppo indirizzata dalla parte del russo. Invece ha trovato una grandissima reazione, approfittando di un momento di distrazione di Rublev. Un contro break che ha invertito la partita a suo favore: Jannik è diventato via via sempre più sicuro, incisivo nello scambio, aggressivo. Ha “terrorizzato” il russo con risposte profonde, che l’hanno letteralmente mandato in tilt al servizio. Si è preso di forza il secondo set, e ha continuato a pressare anche nel terzo, con solo un momento di sbandamento (un contro break subito). Ma ormai aveva preso possesso dello scambio, con diritti sempre più profondi, bravissimo ad aprirsi il campo e chiudere di slancio. Qualche errore, per il grande ritmo imposto ed i rischi presi, ma ha vinto di prepotenza, di intensità, di presenza e cattiveria agonistica. Gran livello, si è dimostrato più forte del rivale, come tennis e come testa.
Una partita davvero intensa, vissuta con grande passione anche dal pubblico del Principato, tutto dalla parte di Sinner, davvero bravissimo per come è cresciuto nel match e nel torneo. Era partita maluccio la settimana dell’azzurro, fastidi fisici, incertezze tecniche, intensità rivedibile. Ma la grande, grandissima, enorme qualità di Sinner, che lo rende Giocatore con G gigante, è quella di saper alzare il livello all’aumentare della sfida, delle difficoltà tecniche e fisiche imposte dal rivale. Oggi la partita era difficile, Rublev è giocatore vero, soprattutto su terra. L’anno scorso aveva tramortito Nadal su quel campo, e oggi era partito altrettanto spavaldo e pimpante, imponendo ritmi forsennati col suo diritto potente. Jannik era stato inizialmente travolto dal suo pressing, non trovava la contro mossa per uscire dalla morsa del moscovita. Non riuscita a trovare la variazione, come uscire col rovescio lungo linea, sporcare la palla col diritto per allontanare il rivale dalla riga di fondo. Però nel primo set, dominato da Andrey come gioco, c’erano stati segnali di risveglio. La prima di servizio cresceva, troppi errori col diritto ma stava studiando come aprirsi il campo e scardinare il rivale. Tutto sembrava crollato sul contro break subito sul 5 pari, 7-5 e poi 1-0 sotto col break. Difficilissimo ribaltare il match. Invece Sinner ha tirato un paio di colpi a tutta, ha fatto il pugno al suo angolo e chiamato il trainer per le “solite” maledette vesciche (terribili, viste dalla tv…). Rublev si è innervosito, si è scavato la fossa da solo perché nel suo minomo momento di buco, Jannik è entrato a gamba testa, fortissimo, gli ha insinuato dubbi, e il braccio del russo si è come bloccato. Andrey ha perso quell’intensità e ritmo meccanico. Sinner ha capito che era il momento per spingere, e l’ha fatto a tutta. Ha spaccato la partita, prendendosi la riga di fondo con diritti terrificanti per violenza e profondità. È riuscito finalmente ad inchiodare Andrey sul rovescio per infilarlo poi col diritto, e anche con qualche lungo linea da sinistra, colpo che forse “Jan” si ostina a cercare fin troppo poco, visto che ce l’ha, eccome.
Sinner si è preso il centro del campo, si è preso l’angolo a sinistra, che alternava con altre accelerazioni improvvise di diritto lungo linea da sinistra. Si è preso tutto, anche la testa di Rublev che su ogni seconda palla ha tremato, tra doppi falli e palle colpite con velocità da tennis rosa degli anni 80… Solo un momento di buco di Jannik sul 2-1 del terzo, con un contro break subito per un eccesso di spinta (2 diritti troppo esuberanti sparati out) ha reso il parziale meno severo per Rublev, ormai in balia totale dalla foga agonistica e furia tecnica di Sinner. Davvero impressionante il crescendo dell’azzurro, Wagneriano per intensità. Il martellatore non era più Andrey, era Jannik a spaccare la palla da ogni posizione, a prendersi rischi enormi e, nonostante qualche errore, produrre vincenti ed errori forzati.
Una prestazione maiuscola di Sinner, per come ha ribaltato la partita con una forza mentale brutale. Ma anche un crescendo tecnico notevolissimo. Il servizio è cresciuto tanto, il rovescio è tornato stabile, solido e preciso; col diritto ha sbaragliato il rivale, sempre in anticipo coi piedi e pronto a sfondare con profondità e velocità. In certi fasi è stato letteralmente incontenibile. Più offensivo, più pronto a venire avanti, meno ancorato al “classico” pressing da dietro. Vero che Rublev era mentalmente crollato, ma i meriti dell’azzurro sono totali per come si è preso il match.
Una vittoria splendida, che gli regala i primi quarti di finale a Monte Carlo e una sfida affascinante contro Zverev. Il tedesco è avversario assai tosto, ma il Sinner della seconda parte dell’incontro di oggi non deve temere nessuno.
Marco Mazzoni
La cronaca della partita.
Sinner scatta al servizio. Non c’è il vento terribile di ieri, ma qualche errore di troppo gli costa una palla break. Scambio di ritmo, sbaglia Jannik col diritto in rete. Con 4 punti di fila da 40-15, il russo opera un BREAK immediato. Sinner non trova il campo col diritto e in risposta, Rublev senza grandi meriti vince 8 punti di fila per il 2-0. Non ingrana l’azzurro, doppio fallo e poi una “stecca” che lo condanna allo 0-30 (e decimo punto perso di fila). Interrompe l’emorragia Sinner con un bel forcing, ma è costretto ad affrontare la palla del doppio break sul 30-40 per un altro errore di rovescio. Se la gioca bene, servizio esterno e diritto lungo linea da sinistra vincente. Jannik ha bisogno di tenere fermo sul rovescio Rublev per aprirsi il campo, partendo dalla prima di servizio. Un errore di Andrey consegna il primo game a Jannik. Il set avanza spedito sui turni di servizio, si ricava poco in risposta. Rublev pressa a tutta col diritto, Jannik cerca di inchiodarlo sul rovescio e muovere di più il gioco com improvvise accelerazioni sulla destra del russo, angolo che lascia più scoperto. Sul 3-2 30 pari, una risposta molto profonda di Jannik sorprende Rublev. 30-40 e prima palla break per l’azzurro, che però sbaglia la risposta cercando di essere aggressivo. Il martellamento di Andrey è asfissiante, 4-2 avanti. È cresciuto il servizio di Jannik, che segue con un primo colpo incisivo per non cadere nella morsa del gioco monocorde ma di grande intensità del russo, ma a volte la palla gli scappa via. Cerca la via della rete Rublev, ma non tiene un consistente passante di Sinner. L’azzurro ha iniziato a macinare un tennis discreto, sostenuto dalla prima di servizio, ma è necessario incidere in risposta per riaprire il set. Invece Rublev è una “macchina” nei suoi game, spinge in sicurezza e non rischia quasi niente. Jannik non trova la variazione necessaria ad incrinare lo scudo del rivale. Serve sul 5-4 Rublev. Sul 30-15 Sinner finalmente chiude il rivale nell’angolo sinistro col rovescio e lo infila col rovescio lungo linea. Un insolito errore del russo gli regala la palla break sul 30-40! Niente prima in campo, e… Doppio Fallo! BREAK Sinner, 5 pari, bravissimo Jannik a cogliere subito il minimo varco lasciato dal rivale, e mettergli pressione con quello splendido rovescione vincente. Un classico non forzato col diritto in scambio gli costa un pericoloso 15-30. Altro brutto errore col diritto, cercando di uscire dalla pressione di Andrey. 15-40, due chance per i nuovo allungo per il moscovita. Purtroppo la prima ha abbandonato Jan nel game… Annulla la prima PB con un bel pressing di rovescio; ancora la spinta a tutta sul rovescio salva Sinner. Rischia tanto l’azzurro, un errore col rovescio gli costa un’altra palla break. È costretto ad aggredire una palla corta e bassa a metà campo, ma il diritto muore in rete. Nuovo BREAK Rublev, torna avanti 6-5. Prova a “spaccare la palla” col diritto l’azzurro, e trova un altro bellissimo vincente col rovescio lungo linea. 30 pari da 30-0, stessa situazione vista sul 5-4. Attacca a tutta Jannik, ma che difesa di Rublev, alla fine è Sinner il primo a forzare out. Set Point Rublev. Spara in rete col diritto Andrey. C’è bagarre, sente la tensione il russo, che sbaglia anche sul secondo set point. Chiude al terzo Set Point, con un ritmo insostenibile col diritto. 56 minuti, sempre a rincorrere Jannik, peccato per aver perso il game sul 5 pari, una volta rimontato. 23 errori per Sinner, troppi rispetto ai 13 di Rublev, più costante e consistente per tutto il set.
Secondo set, scatta Jan alla battuta, ma va subito in difficoltà. Pressa Andrey, e l’azzurro sbaglia. 0-30. Male, malissimo col rovescio da tre quarti campo, classico regalo che porta in dote 3 palle break a Rublev. Uff, sbaglia un rigore a porta vuota il russo sulla prima, graziato l’azzurro. Con una prima al T annulla la 2a; purtroppo il BREAK arriva sulla terza, vola largo un diritto di Jannik. Secondo break consecutivo subito, è evidente come cerchi di andare sovra ritmo per non cadere nella morsa del russo. Nel secondo gioco, sul 30 pari, Jannik si inventa una palla corta micidiale, imprendibile, che taglia le gambe al rivale dopo uno scambio di 26 colpi e gli vale una palla break. Tutto lo stadio lo sostiene. Eccolo! BREAK Sinner, a braccia alzate chiama il pubblico. Rublev invece si arrabbia col giudice di sedia per aver interrotto il suo ritmo al servizio avendo chiamato con la radio il trainer mentre serviva. Lo score che segna 1 pari. Si è innervosito malamente Andrey, mentre Sinner chiude il terzo game (e settimo punto di fila) con un rovescio meraviglioso. 2-1 Sinner. Arriva il trainer, lavora sull’alluce di Jannik una vescica sotto al callo, sanguina. Rublev ha perso la sicurezza nella spinta e il controllo dello scambio. Jannik spinge, comanda, si procura un’altra palla break sul 30-40. Andrey su butta avanti, ma non tocca bene di contro balzo e viene passato all’azzurro. BREAK Sinner, parziale micidiale che gli ha dato grande sicurezza nel suo pressing. Cerca e trova anche la smorzata, chiude l’angolo con grande facilità, mentre Rublev ora sbaglia. Tutto velocissimo per l’azzurro, vola 4-1 in scioltezza (nonostante un doppio fallo) e continua a pressare anche in risposta. Il russo è in confusione: ha perso riferimenti, concentrato e sfiduciato. Come un toro accecato dal rosso, sparacchia fuori pallate, o affossa in rete sulle risposte aggressive di Jannik. Bravo a sfondare col diritto l’azzurro, apre il campo e chiude. Strappa di nuovo il servizio al rivale con un passante di rovescio (male l’affondo di Andrey….) per il terzo BREAK del set, vola 5-1 e chiude 6-1 con un game perfetto, due Ace. Che svolta, Sinner sotto di un break infila 6 games di fila (parziale di 24 punti a 5 dopo il break). Incredibile, quanto conta la testa nel tennis… e quanto un momento può spaccare e invertire una partita che pareva già indirizzata.
Terzo set, scatta il russo alla battuta. Sembra meno furioso rispetto alla bruttissima conclusione (per lui!) del secondo set. Si lotta, palla su palla e con grande ritmo. Travolgente Jannik col rovescio, chiude l’angolo con una velocità mostruosa, è palla break! Sbaglia in scambio col rovescio l’azzurro, un errore tatticamente grave. La prima del russo non va, la risposta di Jannik è profonda, ma si salva Andrey, 1-0. Bene con la prima l’azzurro e consistente col diritto, 1 pari. Terzo game, Rublev sbaglia di poco due diritti, 0-30, momento critico… arriva il doppio fallo sul 15-30, sente la pressione della risposta di Sinner che è diventata incisiva. 15-40, due palle break per Jan. Ottimo servizio da destra, e poi anche a sinistra, chiuso con un smash facile. Ma nello scambio sente la tensione, il rovescio del moscovita vola via. Terza palla break del game, e seconda palla… Rublev si butta avanti con poco, il rovescio dell’azzurro è consistente, la volée vola via. BREAK SINNER! 2-1 e servizio, ora è Jan controllare il gioco e mentalmente la partita, mentre la tensione divora letteralmente il russo, come dimostra la sua paura sulle seconde palle, tirate e velocità ridicole. Purtroppo il quarto game è complicato per Sinner, commette un paio di errori col diritto che lo condannano al 15-40. Si aggrappa al servizio e chiude sotto rete, cancellando la 1a chance; spedisce malamente in rete un rovescio in scambio. Sembrava in controllo, 3 errori gli costano il Contro Break, 2 pari, tutto da rifare. Rublev resta in grave difficoltà a difendersi sulla seconda di servizio, Sinner è molto aggressivo, piedi in campo. Le pressione gli fa commettere un doppio fallo sul 30 pari, e Jannik lo trafigge con un vincente di diritto, per l’ennesimo BREAK. 3-2 e servizio Sinner, di nuovo in vantaggio, ora è il momento di non sbandare più e chiudere la partita col servizio, con tennis solido, senza regali. Si inventa un’altra smorzata Jan, giocata benissimo dopo aver allontanato l’avversario. Esulta con il suo angolo dopo la giocata, e poi serve con consistenza e spara uno smash di diritto, imprendibile. Stavolta consolida il vantaggio, 4-2, a due games dai quarti di finale, con tutto il pubblico dalla sua parte. Il servizio di Rublev è totalmente andato, non solo la seconda è tremebonda, anche la prima è calata come percentuale. Sinner vuole chiuderla qua, impone un ritmo forsennato, ormai Andrey è chiuso in difesa. Un altro doppio fallo condanna Rublev ad una palla break che profuma di match point… Se la gioca con coraggio, prima esterna veloce e diritto incisivo. Si salva ancora il russo, resta in scia 3-4. Solid as Rock Jannik, gioca in modo autorevole l’ottavo game, 2 Ace e un gran diritto, per il 5-3. Vuole chiuderla qua Jan, scarica pallate violente e precise, Rublev è disarmato. Sul 15-40 ha due Match Point. Chiude subito, con una risposta di rovescio vincente SPAZIALE! Una vittoria in rimonta, difficile, strappata con le unghie. Una prestazione in crescendo, sia come tecnica ma soprattutto come forza mentale ed agonistica. Si è dimostrato più forte del rivale, nel senso pieno del termine. Bravo! Ora i quarti, contro Zverev.
[5] Andrey Rublev vs [9] Jannik Sinner
0 ACES 6
7 DOUBLE FAULTS 2
65/100 (65%) FIRST SERVE 48/85 (56%)
39/65 (60%) 1ST SERVE POINTS WON 34/48 (71%)
12/35 (34%) 2ND SERVE POINTS WON 19/37 (51%)
5/12 (42%) BREAK POINTS SAVED 6/10 (60%)
14 SERVICE GAMES PLAYED 14
14/48 (29%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 26/65 (40%)
18/37 (49%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 23/35 (66%)
4/10 (40%) BREAK POINTS CONVERTED 7/12 (58%)
14 RETURN GAMES PLAYED 14
19 WINNERS 39
31 UNFORCED ERRORS 43
51/100 (51%) SERVICE POINTS WON 53/85 (62%)
32/85 (38%) RETURN POINTS WON 49/100 (49%)
83/185 (45%) TOTAL POINTS WON 102/185 (55%)
220 km/h MAX SPEED 221 km/h
169 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 196 km/h
129 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 157 km/h