Dopo la cocente delusione patita a Monte Carlo al rientro dopo un’altra lunga assenza, Djokovic è tornato a parlare nella sua Belgrado, in attesa di debuttare nel 250 contro il vincente di Djere – Medjedovic (giovane 18enne serbo). Novak si dice fiducioso di poter giocare molto meglio rispetto all’opaca prestazione nel Principato, anche se… Davidovich Fokina ha confermato la bella prestazione contro il n.1 del mondo issandosi addirittura in finale, quindi un bell’”aiutino” alla sconfitta l’ha ricevuto eccome. Riportiamo alcuni passaggi del pensiero di Djokovic.
“Ho intenzione di giocare a Madrid e Roma, ma dipende da come mi sentirò questa settimana. Al termine del torneo, farò delle valutazioni col mio team e decideremo come muoverci”.
“Non vedo l’ora di tornare in campo. Ho bisogno di più partite per raggiungere il livello che voglio. Ieri ho fatto quattro allenamenti, due di fitness e due di tennis, ero un po’ stanco. Uso ogni momento libero che ho per prepararmi fisicamente, sono consapevole che questo è particolarmente importante per la terra battuta. A Monte Carlo non ero preparato come dovevo, mi manca ancora il ritmo della partita, soprattutto. C’è una grande differenza tra giocare punti in allenamento e giocare partite di torneo. Spero di poter giocare più partite qui rispetto a Monaco. Ho bisogno anche di ricevere il sostegno del pubblico, qualcosa che significa molto per me, come quello che ho ricevuto in Coppa Davis nel 2010 o l’anno scorso prima del Roland Garros. Non avevo mai giocato un torneo la settimana prima del Roland Garros, ma è stata un’ottima decisione, perché avevo bisogno di quell’incoraggiamento per arrivare al meglio Parigi e il pubblico me lo data. Il Roland Garros è il mio più grande obiettivo, voglio essere completamente preparato quando arriverò a Parigi“.
Quindi si sofferma sul torneo di Belgrado: “Le precedenti esperienze di questo torneo hanno aiutato ad organizzarlo con più attenzione ai dettagli, capendo cosa vogliono i giocatori, allenatori, ospiti e tifosi, con l’obiettivo di ottenere la migliore esperienza. Da giocatore, tengo molto a come si sentono i colleghi, quindi cerchiamo di rendere le infrastrutture, la palestra, il cibo e altro di qualità. Non è facile, è un torneo internazionale e non abbiamo molto spazio, ma cerchiamo di soddisfare le esigenze delle persone. In questo momento potrebbe fare troppo freddo qua, ma non possiamo controllare il tempo… Trasformarlo in ATP 500? Intanto non possediamo questa licenza, la stiamo affittando, anche se abbiamo intenzione di presentare un accordo ai proprietari per ottenerla. Se ciò accade, possiamo passare a prendere altre decisioni. C’è una possibilità, è qualcosa che l’ATP ci ha detto, già ne abbiamo parlato due anni fa, ma non c’è ancora nulla di definitivo al riguardo”.
Vista la grande forma mostrata da Miomir Kecmanovic in questa prima parte di stagione, assai cresciuto fisicamente e molto più convinto dei suoi mezzi, sarebbe assai interessante una sfida di quarti di finale tra Djokovic e il 22enne seguito da David Nalbandian. Di sicuro se Novak ambisce a confermare la Coppa dei Moschettieri, deve alzare terribilmente il suo livello di gioco rispetto a quel poco mostrato nel 2022. Incredibile pensare che al 19 aprile, Djokovic vanta in stagione 4 partite giocate, con 2 vittorie e 2 sconfitte…
Marco Mazzoni