TORINO – La sensazione è che Carlos Sainz stia riuscendo a imprimere una svolta alla sua stagione, forse persino alla sua carriera. Non è tanto la pole nel caos bagnatissimo di Silverstone – che comunque è un risultato importante, vuoi perché è la sua prima pole, vuoi perché è giunta su una pista di straordinario prestigio – quanto il fatto che arrivi dopo l’ottimo secondo posto ottenuto in Canada. Prima di affrontare la trasferta di Montreal, Sainz aveva voluto (o forse dovuto) ripensare ai suoi obiettivi stagionali. «Basta pensare al Mondiale – aveva più o meno detto – voglio concentrami sull’auto e sulle mie prestazioni». Detto, fatto. Se è un caso lo diranno le prossime gare, già a parte dal GP di Gran Bretagna, pioggia o sole che debba essere. Se invece è l’effetto di un’operazione di tipo psicologico, volto a togliersi troppa pressione che inevitabilmente esiste se si corre con una Ferrari e se si ha un compagno come Leclerc, è comunque un effetto positivo.
UOMO LEADER – In questo momento, visto il vantaggio di Verstappen nel Mondiale e vista la straordinaria competitività della Red Bull, è opportuno per tutti a Maranello evitare di pensare al Mondiale. E non c’è dubbio alcuno, pole o non pole, che la prima guida – e l’uomo leader – sia e debba essere Leclerc. Ma se il pilota spagnolo riesce a restare sui livelli mostrati in Canada (la gara di Silverstone dovrebbe essere con pista asciutta e bel tempo) per la Ferrari è un grande passo in avanti. E Leclerc può sapere di avere un grande spalla per cercare di attaccare Max e riprendersi la testa della classifica. Non resta che incrociare le dita.