TOKYO – A Best Of il contenitore “giapponese” di Rai2 condotto da Jacopo Volpi, Julio Velasco, opinionista della trasmissione insieme a Fiona May, ex campionessa azzurra dell’atletica, ha commentato anche l’eliminazione delle azzurre del volley.
6 MILIONI DI SERBI – “Oggi sembravano due squadre di categorie diverse, purtroppo sì. Un grande plauso va alla Serbia, ricordo che è un Paese di 6 milioni di abitanti perché se non cominciamo da qua secondo me continuiamoci a nascondere dietro ai pali della luce”.
LE DIFFICOLTA’ NON SI ALLENANO – “L’Italia non è mai entrata in partita, ma quello che da un segnale di cosa è stata questa Olimpiade è che questa è stata la terza sconfitta consecutiva, di cui 2 per 3-0. Mi ricordo di aver detto all’inizio che sembrava che il non aver giocato non avesse creato così tanti problemi, ma quando Giulia dice (Pisani, commentatrice tecnica del volley femminile in collegamento, ndr) ‘la squadra non ha saputo reagire alle difficoltà’, dico che in allenamento non si può allenare la difficoltà, questa si allena solo nelle partite e quindi quando non si fanno molto partite contro squadre forti, dove si va in difficoltà, dove ne esci o non ne esci, dove si va in palestra e se ne parla, ci si allena, si torna in campo, si va in difficoltà, le si supera… beh è molto difficile”.
“SONO GIOVANI” MA NON GIOVANI – “La seconda cosa, più che stare attenti, noi dobbiamo aver fiducia nei nostri giovani e nel nostro sport e io ce l’ho assolutamente, sia nel maschile che nel femminile. Però non utilizzerei troppo il “sono giovani” perché i giovani possono commettere errori di esperienza ma non possono non giocare con il coltello tra i denti perché altrimenti non sono ne carne ne pesce. Ai giovani dico sempre: ‘puoi sbagliare per inesperienza o per irresponsabilità perché magari fai la giocata troppo difficile, ma non per il braccino o perché prendiamo paura altrimenti sembri un veterano che ha molto da perdere’”.
ILLUSI DALLA TURCHIA – “E’ una squadra che non è mai entrata in competizione. La partita con la Turchia ci ha illuso quando Giovanni Guidetti detto che l’Italia è da oro. Poi quando entri in difficoltà poi non sai come uscire. Chiaro che poi ci sono tante situazioni da considerare, non ultimo, che la giocatrice più importante ha giocato molto, molto, al di sotto del suo standard e questo crea ulteriore sfiducia nella squadra, però non è una questione di una giocatrice, la squadra non ha funzionato”.
LA DIFESA – “Europeo? Credo possano andare bene, perché non è che io rivedo la mia opinione solo perché si è mancato ad una competizione, a condizione però che le cose si guardino chiaramente. Io non sono d’accordo che il problema è la battuta e la ricezione e basta. E un’altra volta della difesa non se ne parla proprio… Quando trasmettevano la partita si diceva che era molto difficile mettere la palla a terra. La Serbia ha difeso molto di più. Non è solo un problema di battuta e ricezione ma è un problema della tradizione italiana che sempre si parla di battuta e ricezione e si aggiunge il muro. Negli ultimi anni si è dato più importanza all’attacco e la difesa invece…”
PAOLA CYBORG? – “Paola è umana come tutti, non ha giocato nessuna partita ai suoi livelli ma non ne è uscita un punto. Ma neanche uno. A volte 5′ per tranquilizzarla, per di più una ragazza di 22 anni, rifiata, non finisce un set, riprende il prossimo. Secondo me ci sono molte cose da migliorare. Una cosa: proteggiamo questa squadra, crediamo in questa squadra non solo facendo il tifo, non utilizzando giudizi che non sono costruttivi, però il meccanismo del “non diciamo nulla” non va bene perché poi non si vedono i problemi per quello che sono”.