TOKYO – Le pagelle di Italia – Turchia 3-1, seconda giornata del torneo femminile. Il commento sulla partita – il tabellino
MALINOV voto 7.5: Certo, Mazzanti la mette in panchina per un breve momento del secondo set. Lei reagisce da campionessa, riprendendo il filo del gioco al centro quando serve, schiantando a terra tre muri perentori, giostrando con autorevolezza le lune di Egonu e Sylla.
EGONU voto 7.5: Non è ancora al massimo, sbaglia ancora troppi attacchi soprattutto in diagonale lunga, ma mette a terra 29 palloni lo stesso. Il ritratto della sua Olimpiade sin qui lo ha dipinto perfettamente Guidetti. “Sta facendo come i grandi campioni, un torneo olimpico sempre in crescita. Tra una settimana sarà la vera Egonu”. Se lo sarà davvero, non vorremmo essere nei panni delle avversarie dell’Italia.
BOSETTI voto 8: Per la seconda partita consecutiva è la migliore in campo delle azzurre, il perno d’equilibrio del gioco, indispensabile in seconda linea e cecchino in prima, miccia che accende le azzurre e spalla su cui piangere nei (rari) momenti di difficoltà.
PIETRINI voto 6: Non inizia male, e in una squadra normale non sarebbe finita in panchina. Ma l’Italia normale non è, e con la panchina che si ritrova alla fine Mazzanti ha fatto la scelta giusta.
FAHR voto 7,5: Ancora una sentenza a muro, nella monumentale prova di squadra che ne porta 15 in cascina, in attacco ha alcune difficoltà ma punge nel momento giusto.
DANESI voto 7,5: Vedi sopra, Anna è sempre più un pilastro di una squadra che sta facendo del muro, storicamente un punto debole delle formazioni azzurre, un’arma di distruzione delle avversarie.
DE GENNARO voto 7: Pulita, ordinata, capace di essere al posto giusto quando serve. Avanti così Moki.
SYLLA voto 7: I numeri forse non saranno dalla sua parte, ma entra con un muraccio decisivo, in attacco fatica tanto ma alla fine riesce a scalare la salita e a vedere la cima, in ricezione qualche stecca ma regge tutto sommato più che bene. Bentornata.
ORRO e SOROKAITE sv.
MAZZANTI voto 8: La gira anche lui con un cambio inaspettato. Soprattutto sa trasmettere calma a una squadra che avrebbe potuto innervosirsi molto di fronte alla tigna delle turche. E invece è rimasta lì, con calma, a costruirsi e ricostruirsi la vittoria.