ITALIA- ARGENTINA 3-0 (25-21, 25-16, 25-15) – il tabellino
TOKYO – Dolce risveglio per le azzurre di Davide Mazzanti che vanno a vincere 3-0 contro l’Argentina e centrano così il terzo successo consecutivo in avvio di torneo olimpico, primo posto e passaggio ai Quarti solido nelle mani delle azzurre. Una vittoria che arriva dopo un avvio di gara macchinoso perché per le azzurre questa è la seconda gara da giocarsi alle 9 del mattino (la notte italiana) un orario che per Egonu e compagne non è forse il migliore da digerire dopo la fresca colazione e la levataccia per il risveglio muscolare anticipato. Tra due giorni una sfida di altra intensità, condizione fisica di Zhu Ting permettendo: c’è la Cina. Cara Paola tranquilla si gioca alle 14.45 italiane, le 21,45 nipponiche. Si torna alla normalità.
FORMAZIONE – Il sestetto è quello solito, almeno in avvio. Giusto prendere le misure all’avversario prima di un prevedibile turnover con Malinov in regia, Egonu opposta, Fahr e Danesi al centro, Pietrini e Bosetti in posto 4, De Gennaro libero. Dal 10-13 del primo set entra Orro per Malinov. Il match che via via diventa una discesa consente alle azzurre di entrare tutte in campo per portare un mattone alla costruzione della casa azzurra. Nel 3° set Folie e Chirichella titolari al centro.
I PIU’ – La capacità della squadra azzurra di dare all’avversario, chiaramente inferiore, la stessa attenzione che si mette in un big match. Non si cede di un millimetro e nelle difficoltà si risolve, come successo nel finale di primo set. Dopo un anno difficile sul 9-6 del 2° set rivediamo Folie. 11 muri e sei ace sono altri elementi positivi di una gara che le azzurre hanno saputo ben gestire.
I MENO – Vuoi cercare il capello? L’accensione del motore della macchina azzurra nella gara delle 9 del mattino. Egonu nel primo set accusa. I bioritmi della campionessa azzurra non legano evidentemente bene con l’orario mattutino. Fino a metà set il suo apporto è di 1/6. Mette però a segno i due palloni importanti, giusto perché la sua qualità è qualità vera. Malinov fatica a far girare i centrali ma c’è Orro che non è una seconda palleggiatrice.
LA PARTITA – Un primo set macchinoso, con le argentina avanti anche di +3. Cambio in regia, forse il secondo cambio vero di questi Giochi azzurri dopo l’ingresso di Sylla per Pietrini nelle precedenti sfide. Orro prende per mano la squadra che inizia ad entrare in partita. Egonu si fa trovare presente nei palloni che contano: la sua pipe del 18-18, che Nizetich vede passare come un siluro, è la sveglia ufficiale dell’Italia. L’Argentina difende come un ossesso, ma alla distanza non basta.
Mazzanti conferma che oggi Orro si merita di stare in campo e macinare palloni, tutto utile per il proseguo del torneo. Io secondo set diventa più agevole perché l’avversario non regge il ritmo, ad iniziare dalla difesa dove migliora l’Italia mentre l’Argentina no dopo un primo set monstre. I 6 muri azzurri (3 di Folie) sono una sentenza: 25-16. Non c’è storia nel terzo set: l’Argentina stacca mentalmente la spina: 8 su 23 in attacco… Sul 9-8 (invasione Egonu) le azzurre mettono in cassaforte il match con l’allungo sul 12-8: Egonu attacco da 2, 2 ace di Pietrini fanno scorrere i titoli di coda fino al +10 finale: 25-15.