Verona Volley – Itas Trentino 3-2 (13-25, 29-31, 25-20, 25-10, 15-12)
Verona Volley: Vieira De Oliveira 1, Magalini 14, Aguenier 12, Jensen 18, Mozic 20, Cortesia 12, Donati (L), Bonami (L), Asparuhov 1, Qafarena 0, Zanotti 0. N.E. Nikolic, Wounembaina, Spirito. All. Stoytchev.
Itas Trentino: Sbertoli 0, Kaziyski 15, Podrascanin 10, Lavia 17, Michieletto 21, D’Heer 7, De Angelis (L), Sperotto 1, Zenger (L), Cavuto 2, Pinali 4. N.E. Albergati. All. Lorenzetti.
ARBITRI: Puecher, Lot.
NOTE – durata set: 18′, 37′, 24′, 18′, 18′; tot: 115′.
VERONA – Boxing Day e Derby dell’Adige: è la ricetta perfetta per un pomeriggio destinato a restare nella storia, e nel cuore dei tifosi gialloblù. Verona batte la corazzata Itas 3-2, senza mollare di un centimetro nonostante i primi due set persi. Con coraggio, con cuore da vendere, e con tutto il sostegno di un palazzetto che sempre più, partita dopo partita, torna ad essere un cuore palpitante di fede e di passione. Per Trento alla distanza arriva un calo di gioco dovuto anche all’assenza di Sbertoli uscito per infortunio alla a metà del primo set.
SESTETTI – Verona scende in campo ancora con Raphael titolare al palleggio, Jensen opposto, Mozic e Magalini in banda, Aguenier e Cortesia centrali, Bonami libero. Trento deve fare i conti con Lisinac non al meglio (fastidio alla schiena); Lorenzetti quindi gli preferisce D’Heer al centro della rete insieme a Podrascanin e conferma tutti gli altri cinque titolari dello starting six: Sbertoli al palleggio, Lavia opposto, Kaziyski e Michieletto schiacciatori, Zenger libero.
LA PARTITA – La partenza degli ospiti è lanciatissima; dopo pochi minuti Stoytchev è già costretto ad interrompere il gioco sulla situazione di punteggio di 1-5, perché Kaziyski (attacco e ace) e Lavia (muro su Jensen) dimostrano di essere subito in palla. Alla ripresa però la forbice si allarga ancora (3-8), perché gli scaligeri faticano a trovare le misure del campo e Trento è scatenata anche in battuta (6-13 e 7-16 con altre due battute punto di Matey). Sull’11-20 Sbertoli mura Jensen ma si procura un infortunio al mignolo della mano destra che lo costringe ad uscire; dentro al suo posto Sperotto, con i gialloblù che non subiscono alcuno contraccolpo psicologico, tant’è vero che chiudono il set sul 13-25, con D’Heer che al servizio realizza anche due ace consecutivi.
Nel secondo set rimane in campo Sperotto (Sbertoli non rientrerà più) e la partita cambia copione e diventa combattutissima, colpo su colpo (4-2, 4-6 e 11-10), con le due squadre che si alternano continuamente al comando delle operazioni. Trento ci mette energia e cuore. Un errore di D’Heer in attacco offre il +2 a Verona (14-12), costringendo Lorenzetti ad interrompere il gioco; alla ripresa ci pensa Michieletto a riportare gli ospiti in linea di galleggiamento (16-16). Due muri di Podrascanin su Mozic consentono all’Itas Trentino di mettere la freccia (19-20). I gialloblù conducono sino al 22-23, poi Verona mette la freccia con Jensen, iniziando ad avere una lunga sequenza di palle set (sei di fila), che però gli scaligeri non sfruttano perché Kaziyski e compagni non concedono nulla e, anzi, alla prima occasione chiudono il parziale in proprio favore con un mani out dello stesso Matey (29-31).
Verona prova a risalire la china nel corso del terzo set, spingendo forte con servizio e muro, fondamentali che la proiettano immediatamente avanti 7-4 e 11-7, nel momento in cui Kaziyski subisce tre muri consecutivi. I trentini provano a rialzare la testa con Podrascanin (12-) e poi incredibilmente nel giro di pochi minuti trovano la parità a quota 14 con un bell’acuto anche di D’Heer. La benziona gialloblù si esaurisce però lì, perché poi gli scaligeri ripartono di slancio con Mozic e Jensen (18-14) e colgono in fretta i punti che portano le due squadre al quarto set (25-20).
Il copione non cambia nel quarto periodo, con Verona che scatta bene dai blocchi anche in questo caso (3-0, 7-4 e 9-5) sfruttando al massimo la compattezza del muro, che si esalta assolutamente nella seconda metà. L’Itas Trentino non trova più spazio per passare e subisce un passivo sempre più pesante (16-8, 20-10 e 25-10) che porta la sfida al tie break.
Nel quinto set Lorenzetti preferisce Pinali a Kaziyski; si torna a giocare punto a punto sino al 9-9, poi Mozic trova l’ace che vale il +2 per i locali (11-9). E’ l’allungo che decide il match; in seguito Trento non recupera più gli avversari: il 42° derby dell’Adige si conclude per 15-12.
HANNO DETTO
Dario Simoni (Verona): “E’ successo quello che abbiamo già visto, fatichiamo nel primo set ma una volta carburato si sblocca qualcosa, la squadra gioca con determinazione, coraggio e aggressività. I primi segnali positivi si sono visti con Modena, pur perdendo, anche con Padova il gioco c’era, ora lo dimostriamo partita dopo partita. La strada è ancora lunga, ma ci siamo”.
Federico Bonami (Verona): “Abbiamo lasciato tutto sul campo, è stata una gara strana, siamo partiti male perché non siamo riusciti a partire forte nel primo set, ma sul 2-0 ci siamo messi a lavorare facendo il nostro gioco, il nostro sistema, e anche divertendoci, è arrivata un po’ di creatività rispetto all’inizio, dove eravamo bloccati. È una vittoria che arriva alla fine di un anno lungo, ora tocca a Perugia ma a Trento avevo perso 3-0, vogliamo fare un girone di ritorno diverso e questi punti devono essere benzina.”
Rok Mozic (Verona): “E’ stata una vittoria fantastica, sono contento che tantissima gente sia venuta oggi, grazie a loro siamo tornati in gara sul 2-0 e li abbiamo distrutti con ace e muri, abbiamo mostrato cosa sappiamo fare a casa nostra, abbiamo vinto ed è grandioso. Penso che negli ultimi match si sia visto che è importante non smettere d giocare mai, anche se l’avversario vince la gara non è ancora finita. Abbiamo cominciato a credere in noi e loro sono calati fisicamente, abbiamo colto l’opportunità.”