in

Road to Tokyo 2020/21: I posti quattro dell’Italvolley. Veterani, emergenti e outsider

MODENA – I Giochi della XXXII Olimpiade, che si terranno a Tokyo 2020 dal 23 luglio all’8 agosto 2021, non vedranno la nostra nazionale maschile di pallavolo come la favorita assoluta della manifestazione, ma nello stesso tempo ci presenteremo in bella mostra. A partire dal CT Chicco Blengini c’è infatti l’assoluta convinzione di poter lottare quanto meno per una medaglia, dopo l’argento conquistato nell’ultima edizione, quella di Rio 2016.

A sette mesi abbondanti dall’inizio della manifestazione a Cinque Cerchi, il nostro tecnico starà certamente vagliando con la massima accuratezza  tutte le possibili candidature per diramare la lista dei 12 atleti che si imbarcheranno per il paese del Sol Levante.
Si, proprio dodici, perché alle Olimpiadi a differenza delle altre grandi manifestazioni internazionali, le squadre di pallavolo sono composte da dodici atleti anziché da quattordici. La prima analisi a cui sarà chiamato Blengini riguarderà quindi l’architettura della rosa. Il dilemma è: convocare due liberi a discapito di un giocatore in altri ruoli, oppure propendere per una costruzione di squadra più classica formata da 2 palleggiatori, 2 opposti, 4 schiacciatori, 3 centrali ed 1 solo libero? 

La nostra Superlega, dall’alto del suo enorme valore tecnico, fornirà al nostro selezionatore preziose indicazioni sul valore dei singoli giocatori italiani e quindi, tra certezze e novità offerte dalla nostra massima serie, non mancheranno certamente i ballottaggi per i dodici posti disponibili.
Quello che pare piuttosto certo è che il reparto degli schiacciatori – ricevitori sarà composto da quattro atleti. Diamo quindi uno sguardo ai possibili convocati in questo ruolo, classificandoli tra: veterani, emergenti ed outsider.

La stella di Osmany Juantorena con Lanza, Antonov, Randazzo e Kooy

I VETERANI

Osmany Juantorena: il fuoriclasse di origine caraibica si candida come indiscusso titolare del ruolo. Il vero e proprio baluardo su cui Blengini imposterà il sistema di ricezione – attacco degli azzurri. Grande esperienza internazionale, solido ricettore e attaccante di classe cristallina, Osmany è l’atleta con il maggior peso specifico dell’intera squadra. Miglior battitore italiano dell’attuale campionato con 20 ace in 14 gare e primo in classifica fra i martelli della nostra Superlega per quanto riguarda l’indice di rendimento, l’indicatore che determina l’impatto del singolo atleta sulla gara, decretandone spesso e volentieri le probabilità di vittoria.

Oleg Antonov
: trentaduenne schiacciatore, figlio del bombardiere sovietico Jaroslav Antonov, argento olimpico a Seul 1988. Oleg è un giocatore esperto, con oltre cento magliette azzurre indossate in carriera e già medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio 2016. Pur essendo un buon attaccante così come un ricettore più che affidabile e con diverse esperienze anche in campionati stranieri, nell’attuale stagione sta trovando poco spazio a Piacenza, dove viene utilizzato soltanto come primo cambio del reparto schiacciatori. A suo vantaggio potrebbe giocare la capacità di sapersi destreggiare con buona efficacia anche come opposto, ruolo già ricoperto in carriera.

Filippo Lanza: Atleta del 1991, nelle ultime Olimpiadi ha rappresentato, con Juantorena, la coppia titolare del posto quattro azzurro. Di scuola Trentino Volley, ha alle spalle due stagioni trascorse tra alti e bassi a Perugia. Ora riceve e schiaccia al Vero Volley Monza dove, sotto la guida del tecnico Eccheli, sta ritrovando la fiducia e la condizione degli anni migliori. 

Luigi Randazzo: Ventiseienne, ex golden boy della nostra pallavolo. Scuola Lube, nell’anno 2014 conquista il premio per il miglior under 23 della nostra serie A1, senza però poi riuscire a far esplodere completamente l’importante potenziale fisico e tecnico di cui dispone. Per lui esperienze a Macerata, Vibo Valentia, Molfetta, Verona, Padova. Da quest’anno a Cisterna, dove, nonostante la pessima stagione dei pontini risulta essere il secondo miglior ricettore tra i posti quattro italiani, così come il primo posto quattro italiano per numero di attacchi vincenti (159 in 16 gare disputate)

Dick Kooy: Trentatreenne di Amsterdam, nipote di un grande ex della pallavolo olandese, quel Ron Zwerwer che tanto male ci fece ad Atlanta 1996. Kooy è atleta con doppio passaporto e quindi utilizzabile a tutti gli effetti in maglia azzurra, anche se le regole sugli atleti naturalizzati lo penalizzano (ogni nazionale può schierare un solo atleta che ha cambiato nazionalità sportiva). 202 centimetri di altezza, arriva per la prima volta in Italia nella stagione 2009/2010 a Modena dove schiaccia per quattro stagioni per poi trasferirsi un solo anno a Macerata e proseguire la propria carriera tra Polonia, Turchia e Russia. Nel 2019 torna in Italia, a Piacenza, e da quest’anno riceve e schiaccia a Trento nella band di Angelo Lorenzetti. Grandi doti di salto e braccio al fulmicotone, lo rendono un battitore ed un attaccante potentissimo, difficilmente marcabile dai muri e dalle difese avversarie. Se il gioco della pallavolo fosse fatto solo di attacco, Dick sarebbe titolare in qualsiasi nazionale del mondo, ma siccome un posto quattro deve anche ricevere ecco che iniziano le difficoltà del martello di Amsterdam, che ha spesso palesato qualche limite a livello di continuità in questo importante fondamentale.

Emergenti azzurri di posto4… Michieletto, Lavia, Recine e Cavuto

GLI EMERGENTI 

Daniele Lavia: ventunenne neo acquisto di Modena dopo due ottime stagioni trascorse alla Porto Robur Costa di Ravenna sotto le grinfie di Coach Bonitta, abile come pochi nel forgiare giovani pallavolisti. Nel 2019 veste la maglia della nostra rappresentativa nazionale Under 21 conquistando non solo la medaglia d’argento al campionato mondiale, ma anche il premio come miglior schiacciatore della manifestazione. Nello stesso anno ottiene le sue prime convocazioni nella nazionale maggiore dove mostra di possedere doti importati sia in ricezione che in attacco. Fondamentale, quest’ultimo, in cui deve compiere un ulteriore step riguardo la potenza dei colpi per poter reggere l’urto delle grandi manifestazioni internazionali. Due infortuni importanti lo hanno tenuto lontano dal terreno di gioco per buona parte dell’attuale stagione, consentendogli soltanto in queste ultime settimane di mettere in mostra il proprio valore. 

Francesco Recine: Ventunenne figlio di Stefano “Cisco” Recine, uno dei principali pallavolisti italiani degli anni 80 del secolo scorso, e oggi apprezzato dirigente sportivo. 185 centimetri d’altezza non sono certamente tanti per un martello, ma Francesco li compensa ampiamente con straordinarie doti di salto, che gli consentono di colpire il pallone ad altezze paragonabili a schiacciatori di due metri, abbinate ad esplosività e ad una grinta da vendere. Formatosi nel Club Italia ha disputato ultime due stagioni in casa Ravenna, dove da quest’anno ricopre il ruolo di titolare fisso in posto quattro.  Nelle statistiche di Lega Recine risulta essere il secondo miglior posto quattro italiano per ricezione perfette così come il migliore per muri vincenti (16 in 12 partite)

Alessandro Michieletto: Altro figlio d’arte. Figlio di Riccardo, Team Manager di Trento, è con ogni probabilità il talento più puro della nostra pallavolo. Atleta del 2001, 205 centimetri d’altezza, mancino, grande sensibilità nel fondamentale della ricezione, così come attaccante e battitore alquanto pericoloso grazie alle sue lunghe leve e al potente colpo sulla palla. Nel suo palmares figurano già una medaglia di bronzo al Campionato europeo Under18 del 2018, una medaglia d’oro al Campionato mondiale Under19 del 2019, e una medaglia d’argento al Campionato europeo Under-20 del 2020, dove si è aggiudicato anche il premio come miglior giocatore della manifestazione.

Oreste Cavuto: Nato a Lanciano il 5 dicembre 1996. Due metri di scuola Trentino Volley, in questa stagione schiaccia per la maglia della Top Volley Cisterna. Miglior giocatore italiano nella Junior League 2015 così come miglior giocatore italiano Under 23 di Serie A2 nell’anno 2016, è uno schiacciatore non potentissimo ma di ottima tecnica individuale, sia nei colpi d’attacco che nel fondamentale della ricezione. In questa stagione non è però sempre riuscito a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel proprio club.

Bottolo e Gardini

GLI OUTSIDER

Mattia Bottolo: Atleta del 2000, Bottolo cresce nel settore giovanile della Kioene Padova. Ottimo giocatore di beach volley, specialità in cui da diciassettenne ottiene ottimi risultati, cresce molto rapidamente anche nella pallavolo indoor, ottenendo convocazioni in maglia azzurra Under 20. Dopo aver disputato due stagioni nelle serie minori (serie C e serie B) con la Kioene Padova da questa stagione viene promosso in prima squadra dove il coraggioso tecnico Jacopo Cuttini lo lancia come titolare del posto quattro patavino. Ruolo che Mattia si conquista domenica dopo domenica grazie a prestazioni importanti dal punto di vista tecnico, ma ancor più sul versante della personalità, dal momento che calca il parquet con le movenze di un veterano. Ventesimo nella classifica assoluta dei bomber della nostra Superlega con 175 punti realizzati, preceduto solo dagli opposti Pinali e Vettori e dai navigati Juantorena e Randazzo, per quanto riguarda i giocatori italiani. E’ inoltre il primo italiano tra gli schiacciatori e il quinto in assoluto di tutta la Superlega per gli attacchi punto e per finire le novanta ricezioni perfette in sedici gare lo collocano al comando tra i posti quattro italiani in questa particolare classifica. Dopo Juantorena è lo schiacciatore italiano con l’indice di rendimento più elevato della nostra Superlega.

Davide Gardini: Figlio di Andrea, monumento della nostra pallavolo è uno schiacciatore di 203 centimetri, cresciuto nel Club Italia. Una volta conseguito il diploma ha deciso di trasferirsi negli States per giocare e studiare nello Utah e precisamente alla Brigham University, il college dei mormoni in cui si è formato un altro grandissimo schiacciatore USA, Taylor Sander. Davide ha già avuto modo di mettere in mostra anche nel campionato NCAA le sue importanti doti di ricezione e attacco, al punto tale da essere nominato miglior ricevitore – attaccante dell’importante campionato universitario.

Nel prossimo articolo andremo ad analizzare i possibili candidati in cabina di regia della futura squadra olimpica azzurra. 


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


Tagcloud:

Le parole di Vital Heynen dopo la sconfitta con Trento

Nascita Stellantis, il CEO Tavares: “È un momento storico”