MODENA – Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24 Ore, intervenendo ai microfoni di “Voglia di Volley”, trasmissione quotidiana sulla pallavolo, in onda dal lunedì al venerdì dalle 12 alle 13, per parlare dell’investimento da parte di CVC Capital Partners di 40 milioni nel volley italiano.
Testo raccolto da Marco Buosi.
“Siamo in una nuova era del volley, iniziata qualche tempo fa con gli accordi a livello globale tra il fondo CVC Capital Partners e FIVB per la creazione di una nuova media company, che deve valorizzare tutti quelli che sono i diritti, in particolare quelli tv, delle manifestazioni sotto l’egida della federazione mondiale. A questo primo accordo CVC ne sta accompagnando altri con quelli che sono i campionati più in vista. Naturalmente si è partiti dall’Italia dove possiamo vantare i campionati più prestigiosi, avvio che, immagino, funzionerà da benchmark per altre competizioni. Si apre una nuova era con i contratti che sono in via di chiusura sia con la Lega maschile che con quella femminile, all’interno dei quali andrà a definirsi la nuova cabina di regia della governance della parte economica. Ciò testimonia l’interesse per la finanza verso certi sport che possono produrre dei profitti se gestiti in una maniera più manageriale”.
“La competizione per l’audience infatti non è limitata a una gara tra le discipline, ma è inserita in una arena globale nel quale sono presenti anche i social network, gli eGames, il cinema e tutto ciò che ha a che fare con l’attenzione degli spettatori e tifosi, in ultima analisi clienti e “sostenitori economici” di quei movimenti. Evoluzione che non deve essere letta come una deminutio della componente agonistica, ma come una forma di arricchimento all’interno di un’arena globale. All’interno di questo contesto in rapida evoluzione bisognava innestare una marcia in più e il volley italiano aveva le condizioni per farlo”.
L’unico dubbio è se ci controindicazioni per il mondo sportivo… “Non ce ne dovrebbero essere, c’è un management a capo delle due leghe che è particolarmente evoluto. Queste trattative sono andate avanti per mesi con passaggi molto complessi, ora siamo alle battute finali e diamo per scontato che questi accordi verranno chiusi. Evidentemente non parliamo di benefattori, ma di un partner che ha come ultimo fine quello di remunerare. Si dovrà lavorare per produrre profitti importanti e che non si operi in una logica di brevissimo termine, con i fondi utilizzati da parte dei club per coprire i costi o aumentare gli ingaggi in quanto sarebbe controproducente, ma per supportare investimenti nelle infrastrutture materiali e immateriali. Verranno poste le basi per far aumentare sia i ricavi della NewCo, sia quelli tradizionali del club. Il benchmark deve essere quello di creare dei sistemi in cui il palazzetto diventa un fulcro di attività che permetta di incassare anche fuori dal matchday o dalla hospitality durante la partita”.
Perciò i fondi saranno vincolati? “Chiaramente CVC metterà bocca sulla governance economica, ma questo è nell’interesse di tutti, dei presidenti dei club e dai manager della lega, per la crescita del movimento. Attualmente, per quanto questo movimento possa essere prestigioso, economicamente non giustificherebbe l’investimento, ma se investono vuol dire che ritengono ci siano delle sacche di potenzialità. I fondi saranno destinati alla nuova media company che vedrà le leghe in quota di maggioranza mentre ai club andrà una parte dei profitti futuri. Anche una parte del bonus iniziale finirà ai club, con i quali si dovranno definire le modalità contrattuali per veicolare questi fondi su investimenti strutturali e non sulla spesa corrente, il tutto nell’interesse dei club stessi”.