Di Redazione
Da 14 anni il Dott. Davide Tietto è l’ortopedico della Società bianconera. Nel corso di queste stagioni ha messo al servizio della Kioene Padova la propria professionalità per prendersi cura di tanti atleti, collaborando al massimo con tutto lo staff patavino. «Questa collaborazione tra di noi è fondamentale – dice Tietto – perché il gioco di squadra paga sempre. In questi anni abbiamo creato un meccanismo di tasselli che s’incastrano perfettamente tra di loro. Per ridurre i traumi legati all’attività sportiva è anzitutto importante il livello di preparazione atletica. Questo ci ha consentito di registrare fortunatamente pochi casi in questi anni. Quando questi si sono verificati, abbiamo sempre messo in moto un meccanismo di collaborazione che ha consentito ai giocatori di ristabilirsi».
Il Dott. Tietto è un ortopedico libero professionista che si occupa di ecografia interventistica ortopedica e collabora col prof. Porcellini di Modena, specializzato nelle patologie della spalla.
«Collaborando con la Kioene Padova – continua – ho avuto modo di lavorare con tanti giocatori stranieri, quindi confrontandomi quotidianamente con atleti provenienti da altre realtà. Ciò che mi rende felice è di aver visto tanti giovani che sono cresciuti qui per poi prendere il volo, diventando pallavolisti affermati a livello nazionale e non solo».
A livello traumatologico, è più facile che determinati infortuni avvengano a giocatori giovani o esperti?
«Tendenzialmente i giocatori più esperti sono più accorti nel prevenire gli infortuni, perché hanno un maggiore controllo delle proprie capacità e possibilità. E’ anche vero che le competenze in ambito medico sono cresciute in questi anni, specialmente in ambito di prevenzione. Ricordo ad esempio che negli anni ’90, nel rugby, si effettuavano dei bendaggi preventivi alla caviglia dei giocatori per evitare infortuni. Se ciò allora sembrava una novità, oggi questa è diventata la normalità. In tutto questo, la collaborazione con i fisioterapisti è fondamentale».
Quale pensa che siano i passi da fare in futuro nel mondo dello sport per il bene degli atleti?
«Credo sia fondamentale la crescita sinergica degli atleti nello studio e nello sport, puntando alla responsabilizzazione dei giocatori come uomini e come atleti. Non basta essere fisicamente dotati per essere dei buoni giocatori: servono cuore, testa e mani. Da questo punto di vista, negli Stati Uniti d’America s’è capito da diverso tempo che la formazione degli atleti dev’essere pensata a 360 gradi».
Cosa le piace dell’ambiente Pallavolo Padova?
«Credo sia un ambiente altamente stimolante. Si può lavorare in maniera professionale sentendosi davvero a casa. Si percepisce che anche i più giovani provano emozione nell’indossare questa maglia, indossata in passato da grandi campioni. Credo che questo sia un plus davvero importante».
Al di là degli sportivi, negli ultimi tempi l’incidenza dei traumi ortopedici è aumentata o si è ridotta?
«Inevitabilmente il lungo periodo di stop dovuto al Coronavirus ha creato meno “rischi”, per cui a livello percentuale questi si sono leggermente ridotti. Per contro ho notato un aumento della patologia degenerativa in alcuni soggetti, vedi ad esempio l’artrosi. I traumi possono però verificarsi anche in casa, motivo per cui l’esercizio fisico controllato e calibrato sulle caratteristiche di ogni singolo individuo è importante. L’attività fisica è fondamentale per la salute della persona e per scongiurare che possibili eventi traumatici abbiano conseguenze più gravi del previsto».
(Fonte: comunicato stampa)