BUSTO ARSIZIO – ll roster per la Serie A2 stagione 2021/22 continua a prendere corpo: è arrivato il momento del secondo ingresso ufficiale nel team biancorosso e del primo nuovo arrivo alla corte di coach Matteo Lucchini. La novità riguarda il reparto schiacciatrici, che dalla prossima annata sarà rinforzato da un’atleta di equilibrio e di grande esperienza: la new entry tra le Cocche è Federica Biganzoli, reduce dall’avventura in Serie A1 con la maglia di Brescia.
Ciao Federica, cosa ti ha portato ad accettare l’offerta della Futura?
Mi ha spinto aver voglia di casa dopo due stagioni un po’ travagliate, sia a causa del Covid che dal punto di vista dei risultati; è stato terribile non poter finire la mia prima esperienza in A1 a causa della pandemia, la scorsa annata non è stata invece appagante per altri motivi. Avevo voglia di casa e di famiglia, e devo ammettere che per me la famiglia Forte ha sempre rappresentato questo: sono stati loro a mettermi a posto quando mi sono distrutta un ginocchio nel 2010 e non posso che ringraziarli.
In casa biancorossa c’è voglia di “alzare l’asticella” alla terza stagione in A2: questa sfida ti stimola?
Certamente: in A2 ho fatto delle ottime stagioni a Mondovì, con il raggiungimento della finale di Coppa Italia e con delle prestazioni di vertice, quindi l’idea di giocare un campionato di alto livello non mi spaventa ma anzi rappresenta una perfetta combinazione con la volontà di riavvicinarsi a casa. L’obiettivo è chiaro ed è decisamente allettante.
Pensi che la tua esperienza, oltre che in partita, possa essere utile per le atlete più giovani con cui condividerai questa avventura?
Più che altro ci spero: quando “varchi la soglia” e non sei più la giovane promettente, ma l’atleta d’esperienza, è giusto dare riferimenti. Lavorare con le giovani mi è sempre piaciuto, anche se so di non essere caratterialmente un raggio di sole; nonostante non sia una persona semplice, quando c’è da lavorare lo faccio volentieri e a testa bassa. Penso che questa mia filosofia possa essere un buon esempio per le ragazze meno esperte.
Se potessi descrivere il tuo carattere con un aggettivo, quale sarebbe?
Sicuramente “testarda”. Questa caratteristica è un po’ un’arma a doppio taglio: tante volte la testardaggine non ti fa accorgere di essere arrivati al limite, ma per arrivare al limite bisogna continuare a insistere. Ho la piena consapevolezza di essere stata per due stagioni in massima serie e di non essere un giocatore da A1, ma questo mio modo di pensare ad arrivare fino a lì ritagliandomi un ruolo prettamente difensivo; ho insistito credendo in me stessa e cercando di essere quanto più perfetta possibile nei compiti che avrei dovuto assolvere.