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Caso Raffaelli, AIBVC si schiera: “Dov’è finito lo spirito olimpico?”

Di Redazione

La diatriba tra Federazione Italiana Pallavolo e AIBVC, le cui posizioni ultimamente sembravano essersi riavvicinate, non è mai stata così infuocata. La squalifica di 4 mesi con cui il Tribunale Federale ha sanzionato Andrea Raffaelli, vicepresidente dell’associazione dei club ma soprattutto allenatore della coppia olimpionica Enrico Rossi-Adrian Carambula, ha riacceso gli animi di buona parte del Beach Volley italiano, già provato dalla “scissione” che aveva portato AIBVC a dare vita a un circuito parallelo non autorizzato dalla Fipav, con conseguente pioggia di squalifiche per i partecipanti.

L’associazione ha lanciato nei giorni scorsi una petizione online sulla popolare piattaforma Change.org, che ha già raccolto più di 1000 firmatari, per chiedere a Federazione e CONI che la squalifica di Raffaelli venga revocata in tempo per permettergli di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo.

Dove è finito lo spirito olimpico? – si chiede l’associazione –. Alla vigilia della più importante manifestazione sportiva internazionale Andrea Raffaelli è stato squalificato dalla Fipav. Raffaelli, che si è qualificato per Tokyo come allenatore della coppia Rossi-Carambula, non potrà partecipare alle Olimpiadi. Il motivo? La sua società di Beach Volley (e non lui direttamente) ha organizzato un torneo per corsisti (…). Ma facciamo un passo indietro. Andrea a febbraio non era tesserato Fipav e faceva attività di allenatore all’interno della sua società GTA, di cui era presidente. Ai primi di marzo riceve la chiamata di Rossi-Carambula, che chiedono ad Andrea di aiutarli a cercare la qualificazione olimpica. A marzo i ragazzi sono fuori da Tokyo e la qualificazione sembra quasi impossibile.

Per partecipare al World Tour in Messico serve l’accredito perché il torneo per via del Covid-19 viene disputato in una “bolla” nella quale si può entrare solo se autorizzati. Per avere l’accredito la Fipav chiede ad Andrea di rinnovare il tesserino da allenatore Fipav, e lui lo fa, ma l’accredito non gli viene comunque concesso, per dissapori legati all’esperienza di Andrea come coach della nazionale femminile. Andrea si rivolge direttamente alla FIVB che gli concede l’accredito direttamente scavalcando di fatto l’ostruzionismo Fipav. Rossi-Carambula, con 4 tornei entusiasmanti, conquistano la qualificazione per Tokyo.

Per Andrea, già olimpionico da giocatore nel 2000 a Sydney, è il coronamento del sogno di una carriera: rifare le Olimpiadi da allenatore vent’anni dopo. Ma per la Fipav non va bene. Già a Sochi, quindi prima della qualificazione olimpica ottenuta a Ostrava, circolano voci nell’ambiente azzurro di ‘provvedimenti in arrivo’, provvedimenti punitivi che ricordano il trattamento riservato ai ‘dissidenti’ dai regimi dittatoriali. Quindi, con il senno di poi, sembra che ‘Raffa’ sia stato fatto tesserare per poterlo poi squalificare; perché se non avesse rinnovato il tesseramento nessuno poteva squalificarlo e mettere in dubbio il suo diritto di partecipare al sogno olimpico.

Perché la Fipav lo ha squalificato? Qualunque sia la risposta la Fipav ha colpito lo sport, lo spirito olimpico nella sua essenza più bella. Forse – si conclude il comunicato – c’è ancora tempo per risolvere tutto questo. Speriamo ci siano ancora ‘uomini di buon senso’ all’interno di una istituzione che sembra sempre più lontana dal suo scopo statutario primario, quello di ‘promuovere, potenziare, organizzare la disciplina dello sport della pallavolo, del Beach Volley e del Sitting Volley’“.

(fonte: Facebook AIBVC)


Fonte: http://www.volleynews.it/feed/


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