Di Redazione
Mattia Bottolo ha solo 21 anni ma è già un punto di riferimento per la sua Kioene Padova. L’opportunità di crescita gli è stata servita su un piatto d’argento con la convocazione in maglia azzurra arrivata dal ct De Giorgi. Le responsabilità, quindi, si fanno sentire nonostante la giovane età. Ma Bottolo, insignito del titolo di MVP nell’ultimo match disputato dalla sua squadra, clamorosamente vinto contro la big Trento, non sembra risentirne.
“E’ una pressione che mi piace sentire”, afferma in un’intervista di Diego Zilio per Il Mattino di Padova.
Coach Cuttini è uno abituato a far crescere i giovani: le ha dato qualche consiglio particolare?
“Non nello specifico. A lui piace molto lavorare sui meccanismi di squadra ed è soprattutto su quelli che insiste ogni giorno in palestra”.
Nonostante le ottime prestazioni, Bottolo sa che il suo margine di crescita è ancora ampio e che può compiere passi da gigante verso l’ulteriore perfezionamento dei suoi fondamentali.
“Già dallo scorso campionato un miglioramento continuo c’è stato, se andiamo a guardare le statistiche. Specie per la battuta, nel rapporto fra punti diretti ed errori. Ma anche in ricezione e sulle alzate: mi sento una sicurezza maggiore. I margini però ci sono. Ed è un discorso che vale per me come per i miei compagni, anche perché siamo quasi tutti molto giovani”.
Con che modello è cresciuto il Bottolo che iniziava a giocare a pallavolo?
“Non ne ho uno preciso. Potrei citare Savani e lo stesso Juantorena o i campioni di altre nazionali come Sander o Kubiak, ma non c’è un idolo assoluto, piuttosto la voglia di prendere spunto dai colpi che a ognuno viene meglio, cercando di imitarli”.
Si aspettava un avvio del genere in campionato?
“Ammetto di no. La prima vittoria, a Cisterna, ci ha dato subito fiducia. E ancora di più ne abbiamo presa dopo il successo a Trento. Siamo in un buon momento, stiamo bene”.