MODENA – Ieri a Roma alla conferenza di presentazione della Champions League il grido di allarme di Mauro Fabris, lo #Sceriffodeldopingamministrativo, Presidente di Legavolleyfemminile che annunciava la possibile chiusura di due club per la prossima stagione, oggi sulle pagine di Bergamo del Corriere della Sera le parole di Matteo Ballarin, l’imprenditore veneto approdato nei mesi scorsi nella Bergamo sportiva con la BB14 (basket, ndr) dove, con il 45%, è diventato socio di maggioranza relativa, che passa la mano sul suo progetto di coagulare un parterre di imprenditori bergamaschi attorno ad un progetto di ripresa e riproposizione del volley femminile. Si legge che Ballarin si era dichiarato disposto a mettere sul piatto l’identica cifra con cui sostiene la BB14: ovvero 450 mila euro per un biennio. Un’idea progettuale, la sua, che nelle scorse settimane era stato presentto anche al Sindaco Gori ma che, a parte qualche abboccamento informale, non ha registrato riscontri negli ambienti industriali e societari bergamaschi. Tutto è rimasto lettera morta. Ed è a fronte di questo sentimento generalizzato che Ballarin ha deciso di sfilarsi non senza una punta di delusione.
Da Bergamo c’è una reazione importante per il futuro di uno dei club più blasonati della storia della pallavolo italiana, il Voley Bergamo con le parole – trasmesse via comunicato stampa – dalla cordata composta dall’ingegner Paolo Bolis, già presidente del cda di Termigas, affiancato da Andrea Veneziani, già responsabile delle relazioni esterne del Volley Bergamo oltre all’avvocato, nonché consigliere comunale in quota Lega, Stefano Massimiliano Rovetta.
Il testo del comunicato, intitolaro: “Il Volley Femminile di Bergamo non getta la spugna”.
Le forze in campo, tra le quali gli scriventi unitamente ad altri appassionati, stanno continuando a lavorare alacremente e senza sosta su un progetto di struttura in grado di garantire un futuro ad una delle realtà del volley femminile di riferimento per l’intero movimento pallavolistico italiano ed europeo. L’operazione, seppur economicamente impegnativa ed al momento difficile, trova le forze imprenditoriali, fuori e dentro il territorio bergamasco, impegnate a fondo nel restare attive su più tavoli. Ragion per cui le improvvise decisioni e notizie apprese anche oggi a mezzo stampa da parte del signor Andrea Ballarin, coinvolto nel salvataggio del volley bergamasco, colgono in contropiede e complicano seriamente i piani, anche perché Ballarin avrebbe rappresentato una parte assai rilevante del progettato budget. Nonostante il vivo rammarico per le modalità e per il tempismo della scelta, coloro che si stanno adoperando per “salvare” la squadra di volley femminile bergamasco nella massima serie, proseguiranno nei loro sforzi confidando nella rete imprenditoriale bergamasca che sta mostrando concretamente di crederci e di avere a cuore 30 anni di storia, non nelle parole, ma nei fatti.
Ing. Paolo Bolis – Avv. Stefano M. Rovetta – Andrea Veneziani