Le Nitto ATP Finals “sono il più grande torneo al mondo che si possa pensare di organizzare. Possiamo dire che abbiamo scalato l’Everest”. Così il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, nella conferenza stampa di presentazione al Grattacielo di Intesa Sanpaolo, a Torino. “Torino, il Piemonte, l’Italia, faranno un grande lavoro” ha detto il numero 1 dell’ATP Andrea Gaudenzi.
Ho definito nella prima conferenza stampa una congiuntura astrale quello che è successo. Una cosa che succede una volta ogni mille anni. Se poi vogliamo descriverla in modo diverso per contestualizzare questa splendida giornata, possiamo dire che abbiamo scalato l’Everest”. Il presidente della Federazione Italiana Tennis, Angelo Binaghi, ha sintetizzato così il percorso che ha portato all’organizzazione delle ATP Finals a Torino dal 2021 al 2025, nel suo discorso durante la conferenza stampa di presentazione al Grattacielo di Intesa Sanpaolo, a Torino. Mancano 304 giorni alla prima edizione, in programma dal 14 al 21 novembre al Pala Alpitour.
Si è detto ottimista il presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi, che ha dialogato con Angelo Binaghi. “La passione e l’entusiasmo di questo team hanno fatto la differenza – ha detto -. Torino, il Piemonte, l’Italia, faranno un grande lavoro”.
“Le ATP Finals sono il torneo indoor più importante del mondo. Il nostro gruppo dirigente, in questi lunghi anni di rilancio del tennis italiano, è stato abituato a fare un po’ di alpinismo – ha proseguito Binaghi -. Ci siamo dati obiettivi ambiziosi, abbiamo scalato vette sempre più alte. Il successo degli Internazionali d’Italia, che ci è stato riconosciuto più volte anche dall’ATP, è il nostro Monte Bianco, l’apice del nostro percorso di vent’anni. Così, un po’ per caso, ci ha avvisato un nostro dirigente periferico qualche mese prima, abbiamo deciso di partecipare alla gara per scalare l’Everest” .
“Ci siamo detti, con i dirigenti, che avremmo potuto al massimo arrivare al campo base, ma sarebbe stato interessante, per capire cosa ci sarebbe servito in futuro per poter scalare l’Everest. Abbiamo pagato 25 mila dollari per arrivare al campo base. Una volta lì, ci siamo accorti che in mezzo a noi c’era una grande donna (la sindaca di Torino Chiara Appendino n.d.r.) che teorizzava che non dovevamo fermarci al campo base, ma che per noi era doveroso provare ad arrivare sulla cima dell’Everest. Abbiamo detto: proviamo a cominciare, non può succedere niente, la Federazione avrà comunque più visibilità.
“Nel momento in cui, anche questa giovane donna stava per rendersi conto che dovevamo tornare a casa con umiltà, abbiamo trovato una sorpresa. Una guida, Giancarlo, che veniva dal Varesotto, ci ha fatto sentire dietro tutta la spinta del nostro Governo e la forza del nostro Paese. Siamo arrivati agli ottomila metri, una quota in cui è più facile pensare di fare l’ultimo pezzo che non tornare indietro.
Abbiamo tenuto un drammatico consiglio federale, c’è stato qualche voto contrario, e siamo arrivati sulla cima dell’Everest. Ci siamo accorti che il gruppo si era fatto più ampio, c’erano giapponesi, arabi, americani. Ma in sei mesi siamo arrivati sulla cima dell’Everest. Siamo stati degli alpinisti per caso”.
Il presidente Angelo Binaghi ha ammesso che, all’inizio, “eravamo il gruppo più debole ai nastri di partenza. Durante la scalata abbiamo avuto accanto Governo, Regione, Comune, ma eravamo pur sempre la Federazione Italiana Tennis con le istituzioni del Paese accanto. Siamo arrivati in vetta con l’istituzione finanziaria più grande del nostro Paese. Oggi, possiamo dire che in vetta all’Everest c’è l’Italia. Grazie a Intesa Sanpaolo sentiamo di avere tutta l’Italia con noi”.
Binaghi ha sintetizzato i quattro obiettivi che la Federazione Italiana Tennis si è posta in vista della prima volta delle Nitto ATP Finals in Italia.
“Il primo è di organizzare una grande edizione già dal 2021. Abbiamo una squadra straordinaria, con il Governo, la Regione, il Comune, Sport e salute con cui abbiamo un’intesa collaudata per gli Internazionali d’Italia, e gli sponsor.
Vogliamo poi trasformare le 15 mila persone che ci attendiamo ogni giorno da spettatori a tifosi. Penso che sia giusto dire che nei cinque anni vedremo giocatori italiani alle Nitto ATP Finals a Torino.
Il terzo obiettivo è mostrare riconoscenza agli enti locali che ci hanno aiutato. Vogliamo che questo evento abbia il maggior ritorno possibile per il territorio in cui andiamo a organizzarlo.
Il quarto è dimostrare al Governo che, tra tutte le manifestazioni sportive finanziate in Italia per i prossimi anni, le ATP Finals possono diventare quella con il ritorno maggiore in termini di impatto economico diretto, indotto, gettito fiscale, reputazione e promozione. Questo vorrebbe dire aver creato un sistema virtuoso che ci metta in concorrenza con le altre manifestazioni, a vantaggio di tutta l’Italia”.
La sindaca di Torino Appendino con il presidente di Intesa Sanpaolo Gros-Pietro, l’assessore allo Sport Regione Piemonte Ricca ed il presidente della FIT Binaghi (foto Sposito)
L’OTTIMISMO DI ANDREA GAUDENZI
“Sono un presidente entrante, ero dietro le quinte da board member di ATP Media quando sono state presentate le candidature. Penso che abbiano fatto la differenza la passione, l’entusiasmo che questo team ha messo in questo processo” ha spiegato il presidente dell’ATP, Andrea Gaudenzi. “Ovviamente c’è anche la credibilità data da anni di organizzazione degli Internazionali d’Italia, quindi aver dimostrato le capacità di poter realizzare un evento di alta qualità. Vogliamo avere un evento con una grande risposta dei fan. Il fatto che ci siano giocatori italiani in crescita è sicuramente un altro fattore importante”.
“Siamo molto ambiziosi – ha sottolineato Gaudenzi -, abbiamo uno standard molto alto fissato a Londra in dodici anni con più di 3 milioni di spettatori. Siamo fiduciosi che Torino, il Piemonte, l’Italia, faranno un grande lavoro.
“Da ex giocatore, è stato sempre il mio sogno giocare il torneo, ma non ci sono mai riuscito. Il sogno di ogni giocatore, a parte vincere gli Slam, è partecipare alle finali. Per lo meno, nel mio piccolo posso partecipare da presidente. Sono ancora più felice, da italiano, che si giochi in Italia. Faremo vedere al mondo il nostro Paese e una splendida città come Torino.
La storia è importante, 50 anni, il torneo è passato in tutto il mondo, per grandi città. Sono entusiasta, faremo bene. Iniziamo in un periodo non facile, con il Covid, ma siamo battaglieri e sappiamo risolvere i problemi. Sono molto ottimista, andrà tutto bene”
Gaudenzi ha ringraziato anche i partner e gli sponsor del torneo e del circuito ATP, “Nitto in primis che ci ha seguito da Londra, ma anche Emirates, FedEx, Rolex, Dunlop. Senza di loro l’evento non sarebbe possibile. E’ il torneo più importante per l’ATP, spesso incorona il numero 1 del mondo – ha spiegato il presidente Gaudenzi -. Vorrei prendere una piccola finestra per ricordare che il tennis è uno degli sport più importanti del mondo, uno dei pochi globali. Abbiamo un miliardo di fan nei cinque continenti, c’è tanto lavoro da fare ma questo evento è una delle possibilità di marketing più importanti che abbiamo. Sicuramente vogliamo far vedere questo evento e la città di Torino, sperando di poter a migliorare la distriubuzione attraverso i media e dare ai nostri appassionati uno spettacolo di livello altissimo. Abbiamo lavorato anche a una campagna con l’ATP, “This is tennis”, “Questo è il tennis”, per mostrare tutti i lati unici del nostro sport”.
Comunicato Federtennis