Di Redazione
Il protocollo per la ripresa degli allenamenti di squadra emanato nei giorni scorsi dalla Federazione ha generato discussioni e polemiche nell’ambiente della pallavolo, ma ha anche scatenato la creatività degli addetti ai lavori, alla ricerca di modelli “alternativi” per tornare in campo rispettando tutte le prescrizioni di sicurezza. È il caso del progetto “Volley Room” presentato dalla Fipav Padova, che prevede un sistema di gioco “adattabile” in base alle misure imposte dalle autorità, articolato in partite 4 contro 4.
Un po’ come il Secure Volley di Riccardo Provvedi, il Volley Room si basa sulla divisione del campo in 4 zone ben definite, all’interno delle quali ogni giocatore potrà giocare in tutti i fondamentali: palleggio, ricezione, attacco e muro (solo singolo). Ogni giocatore potrà inoltre muoversi all’esterno del campo in una zona di ampiezza variabile a seconda della posizione, mentre resta “off limits” l’area nei 2 metri dalla rete. Un “piano B” che evita i contatti ravvicinati tra giocatori, anche se resta il nodo fondamentale del passaggio del pallone tra un atleta e l’altro.
“Le caratteristiche fondamentali di questo tipo di gioco – spiega al Gazzettino il professor Fabio Balsano, uno degli ideatori – sono fondamentalmente tre: innanzitutto è inattaccabile sotto il profilo della sicurezza, perché vengono garantiti tutti i canoni imposti dai protocolli. Poi di fatto vengono usate tutte le strutture attuali, il campo è lo stesso, quindi si può fare da subito sia in palestra che all’aperto. La terza caratteristica è che si tratta di un’attività che mette nelle condizioni i partecipanti di curare tutti i fondamentali. Un aspetto basilare, soprattutto a livello giovanile“.
(fonte: Il Gazzettino Padova)