Di Redazione
Questione di pochi giorni e poi anche Srecko Lisinac potrà iniziare la preparazione pre-campionato con Trentino Volley. Assieme al connazionale Marko Podrascanin, il centrale è infatti già a Trento e durante la prossima settimana sosterrà le visite mediche prima di mettersi a disposizione di Angelo Lorenzetti. In attesa di cominciare la sua terza stagione in maglia gialloblù, il popolare Liske ha rilasciato una lunga ed interessante intervista al canale YouTube della CEV per la rubrica “Unscripted”.
“Sono felice di poter giocare almeno altri due anni con Trentino Volley – ha dichiarato Lisinac – ; qui mi trovo bene, il pubblico è fantastico, non potevo chiedere di meglio. Posso dire davvero di essere stato sin qui molto fortunato perché ho potuto portare avanti la mia carriera vivendo tante stagioni in club molto organizzati come Berlino, Belchatow e Trento. Tutto ciò mi ha aiutato sicuramente ad esprimermi sempre meglio in campo“.
“Nella precedente stagione – ha proseguito il centrale – avevamo vinto il Mondiale per Club e la Coppa CEV, mentre in quella interrotta qualche mese fa a causa dell’emergenza coronavirus è vero che non eravamo sino a quel momento mai battuto in campionato le squadre che ci stavano davanti in classifica, ma ero convinto che nella parte finale avremmo fatto un bell’exploit, sia in SuperLega, sia in Champions League. La squadra d’altronde era molto forte e lo sarà anche nel prossimo campionato; possiamo ambire ai massimi traguardi e vincere molti trofei per dare continuità ad una storia gloriosa come quella di Trentino Volley“.
“Trento è stata la prima squadra italiana che ha manifestato interesse per me, volevo giocare in SuperLega perché è il campionato più bello e difficile al mondo e non si smette mai di crescere – ha continuato Srecko –. Sono contento di essere arrivato qui a Trento e di aver già vinto due titoli. I centrali più forti che io abbia mai affrontato? Muserskyi e Simon. Perché indosso il numero 20? E’ stata una scelta piuttosto casuale ed è avvenuta al mio debutto in Nazionale; ero il ventesimo giocatore della lista e quindi mi sembrò normale prendere il numero 20, che poi ho tenuto anche a Trento. La mia prima partita con la Serbia la giocai contro la Russia con quel numero addosso; vincemmo e quindi lo conservai anche in seguito perché mi aveva portato fortuna”.
(fonte: Comunicato stampa)