Dopo essersi ristabilito dall’attacco del coronavirus in Russia, Earvin Ngapeth è tornato in Francia dove da marzo soggiorna con la sua famiglia. Il giocatore francese ha rilasciato un’intervista alla sua Federazione dove ha raccontato questi mesi lontano dai campi da gioco e della sua ripresa dopo aver contratto il coronavirus.
Ecco le domande fatte e le risposte di Ngapeth
Earvin, hai contratto il coronavirus a marzo, ti sei preso del tempo per riprenderti?
“In effetti, sono stati davvero super complicati i primi due giorni. Dopo ho trascorso quindici giorni in ospedale, che mi sono sembrati lunghi, non è stato facile vivere, ma poi non ho avuto effetti collaterali o affaticamento, mi sono rapidamente ripreso. Poiché hanno annullato la fine della stagione in Russia, sono stato in grado di tornare in Francia abbastanza rapidamente”.
Come va?
“Sono tornato a Poitiers, sono con la mia famiglia, non esco di casa. Sono fortunato a trovarmi in una regione che è una delle meno colpite in Francia, gli ospedali non sono sovraffollati, credo che ci siano pochi casi di persone in terapia intensiva. E questo è finalmente un grande periodo di riposo, spesso non abbiamo l’opportunità di averne così lunghi durante le nostre stagioni, quindi è bello, anche se è un riposo diverso perché forzato e che non è sempre facile essere rinchiusi tutto il giorno, senza poter vedere tutti. Non ti nascondo che se ci viene data la possibilità di andare oltre i 100 chilometri, voglio davvero prendere un po’ d’aria fresca e andare in vacanza”.
Ti tieni in forma?
“Si, quando ho visto che ci sarebbe stato il lock down ho ordinato l’attrezzatura per farmi una sala pesi a casa, quindi riesco a lavorare in silenzio e aiuta a rimanere in forma”.
Ti manca giocare dopo quasi due mesi di stop?
“Non ancora! Ma so che succederà”.
Cosa ti aspetta?
“Per il momento, secondo alcune informazioni che ricevo dalla Russia, la situazione non è molto semplice, quindi è probabile che ci vorrà un po’ più di tempo rispetto a noi qui. Aspetto che il club mi dia notizie per vedere come va. Era stabilito che dovevo tornare dopo i Giochi olimpici, che invece non si svolgeranno quest’anno. Il contratto inizia ad agosto, penso che sarò lì l’1 agosto”.
Come hai vissuto il rinvio dei Giochi olimpici?
“E’ stata una delusione, perché eravamo impazienti di andare, tutti li stavano aspettando ma è comprensibile perché sappiamo che ci sono cose più importanti in un periodo come questo. E’ solo posticipata di un anno, il desiderio sarà ancora più forte di andare a prendere questa medaglia e ci permetterà di prepararci molto bene, sapendo che quest’anno, stiamo andando verso una stagione senza impegni con la Nazionale”.
Torniamo alla tua stagione a Kazan, che valutazione ne fai, anche se è stata un po’ troncata dal momento che non poteva andare fino in fondo?
“Quello che ricordo di più è la Champions League, questa è la prima volta che Kazan non passa i gironi, è stata una grande delusione e abbiamo avuto problemi a giocare nel nuovo sistema con Mikhailov che giocava ricevitore. Anche il calendario è stato complicato, abbiamo trascorso pochissimo tempo tra la Coppa del Mondo per Club in Brasile, che all’inizio non era prevista, e una partita di Champions in Belgio, che abbiamo perso. Dopo, questa non è una scusa, diremo che la Champions League quest’anno non era per noi. Ci sono stati ancora risultati positivi nella nostra stagione: eravamo secondi in campionato a parità di punti con la prima e qualificati per la final six del campionato, avevamo vinto la Coppa ed è un peccato che la stagione non sia potuta finire, saremmo stati ben lanciati per puntare al titolo. Quel che è certo è che torneremo la prossima stagione con grandi obiettivi”.
Hai firmato per la terza stagione a Kazan, hai avuto altre proposte? E perché questa scelta?
“Si, sono stato chiamato da molte squadra in Italia, ma sono venuto a Kazan per vincere la Champions League e non ho voglia di partire senza aver raggiunto l’obiettivo. Ecco perché ho intenzione di rimanere un altro anno per cercare di ottenere questo titolo. E francamente, a parte il freddo, mi piace la vita qui, le persone sono simpatiche, il club ci aiuta molto, non ti senti mai solo”.
Accogli con favore il ritorno di Alekno in panhina?
“E’ una buona cosa, è il tecnico che ha vinto tutto, un punto di riferimento e sono molto felice di vederlo tornare. Vlad ha molti problemi di salute, ecco perchè voleva fare una pausa in questa stagione, non deve mettere in pericolo la sua salute”.