Di Redazione
Matteo Piano, centrale dell’Allianz Milano e della nazionale, è stato ospite ieri di TgCom24, a cui ha parlato tra l’altro del contestato report (ora modificato) sul rischio di contagio da coronavirus nello sport: “Uno studio di cui si fa vedere solo il risultato, così di punto in bianco, senza spiegarlo – ha detto Piano – può essere deleterio. Dire qualcosa del genere è molto pesante non solo per l’alto livello, ma soprattutto per i ragazzini e tutto in movimento. Fa un po’ sorridere il fatto che la pallavolo sia stata valutata più rischiosa di uno sport di contatto“.
Il giocatore di Milano ha parlato in termini molto positivi della gestione dell’emergenza: “La mia squadra è stata esemplare, forse anche perché ci siamo ritrovati da subito in zona rossa. Appena c’è stato un problema, per decisione del nostro medico, non siamo scesi in campo. I miei compagni di squadra, anche stranieri, stanno partendo solo ora dopo aver vissuto qua per due mesi: secondo me è un bel segno di unità, e anche del fatto che si sono sentiti spalleggiati e protetti. In generale, bisogna stare attenti: la lungimiranza è una dote che non hanno in tanti, è difficile fare progetti a lunga data. Bisogna essere cauti, e la pallavolo è stata la prima a fermarsi“.
Tra i pochi lati positivi dello stop, per Piano, c’è il tempo a disposizione per recuperare dall’infortunio: “Noi sportivi siamo sempre impegnati a rincorrere qualcosa, ma con gli infortuni non bisognerebbe farlo. Questa volta il mio corpo avrà il tempo per rimettersi adeguatamente“.
(fonte: YouTube Powervolley Milano)
