La risposta alla nota della Federazione Italiana Pallavolo di martedì 21 aprile 2020 da parte della Lega Pallavolo Femminile Serie A non si è fatta attendere. Infatti il Presidente dimissionario della Lega Pallavolo Femminile Mauro Fabris facendo riferimento al comma 5 dell’articolo 11 ter ed al comma 7 dell’articolo 13 dello Statuto di Lega ha così precisato: ” qualora sia venuta meno la maggioranza del Consiglio di Amministrazione, o lo stesso sia decaduto per dimissioni del Presidente,[…] l’Assemblea elettiva […] è convocata in regime di prorogatio […] e Presidente con il CdA rimangono in carica in regime di prorogatio con poteri di ordinaria amministrazione sino all’insediamento dei nuovi eletti”.
” Il presidente, insomma dichiara Fabris, resta in carica fino all’assemblea elettiva , già fissata per il prossimo 12 giugno. La Federazione abbia perciò solo ancora un po’ di pazienza”.
” Non si comprende comunque il fondamento e la ragione del rilievo che la Federazione prova a fare sulla legittimazione ad operare del Presidente, peraltro non tesserato FIPAV, della Lega Femminile, che rimane un Consorzio privato di Società , con propri organi di controllo interno e con Società in grado di autotutelarsi”.
” Va sottolineato inoltre che non abbiamo scritto in rappresentanza della pallavolo italiana , nonché per la gestione ed organizzazione della stessa come temono i preoccupatissimi vertici federali. Ci siamo sentiti unicamente in dovere di esporre gli enormi danni e i timori che le nostre Società soggetti privati, sostenute da imprenditori che non vivono di contributi pubblici come la Federazione, avvertono dopo la tragedia del COVID-19. E abbiamo chiesto un incontro agli stessi perché la nostra Federazione, differentemente da altre che hanno volute le Leghe al proprio fianco, ci ha escluso dal confronto con il Governo per discutere dei danni e possibili aiuti al movimento. Non c’è stata alcuna ingerenza in ruoli non nostri! Semplicemente, come stanno facendo migliaia di organizzazioni, associazioni, consorzi, in piena pandemia e conseguente disastro economico , abbiamo scritto al nostro Governo chiedendo aiuto. Dove è il reato? Non siamo in caserma, con gerarchie, ordine e disciplina da rispettare. Siamo in un Paese democratico. In ogni caso rappresentatività, autorevolezza e prestigio non si impongono. Si meritano”.
” spero infine-conclude Fabris- ,che in FIPAV si torni presto a confrontarsi seriamente, come fatto sino a poche settimane fa, sui problemi che i nostri Club, vanto e vetrina di tutto lo splendido movimento di base della pallavolo italiana, stanno vivendo. La Lega Femminile di Serie A, con il so presidente dimissionario, rimane sempre disponibile”.
Dal canto suo il presidente della Lega Pallavolo Serie A Maschile, Diego Mosna come riportato da il Trentino sottolinea:”E’ finita se ci viene tolta la possibilità di parlare…Siamo in emergenza, una delle finalità della Lega è mettere in sicurezza le società e cioè fare si che vengano considerate attività economiche. Questo va spiegato anche a chi tiene le redini del governo, che potrebbe prevedere interventi in nostro favore. Il diritto ad essere considerati attività economiche lo pretendiamo, abbiamo decine di stipendi da pagare, teniamo noi in piedi i settori giovanili che fanno grandi le nostre Nazionali, mica la Federazione”.