MODENA – Continua a riscuotere consensi dalla stampa nazionale la candidatura di Roberto Ghiretti per il ruolo di nuovo presidente della Lega Pallavolo Femminile.
Mai come per questa candidatura si è parlato tanto de ruolo del presidente di legarosa, grazie alla credibilità del manager sportivo in ambito nazionale.
Una garanzia di novità, innovazione e rilancio.
L’articolo di Leo Turrini per Il Resto del Carlino
L’intervista
«La forza delle donne per lo sport del futuro»
Ghiretti: “Il calcio fa storia a sé con le tv, il volley e gli altri siano modelli positivi per ridare speranza”
di Leo Turrini
Va bene, parliamo tutti del calcio che sta per tornare, della serie A e delle sue frenetiche convulsioni figlie legittimamente di un business da salvaguardare. Ma che ne sarà dell’altro sport? Come potranno sopravvivere, a porte chiuse!, senza incassi al botteghino e senza abbonamenti, discipline come il basket, il rugby, la pallavolo, la pallanuoto, il baseball, eccetera? Ai figli di un Dio minore, in una limpida carriera, si è dedicato il mio amico Roberto Ghiretti.
Parmigiano doc, artefice da manager del boom del volley italico all’alba degli anni Novanta. Deve essere vero che quando il gioco si fa duro, beh, i duri tornano a giocare: Ghiretti si è appena candidato alla presidenza della Lega Volley femminile. Elezioni il prossimo 8 giugno.
“Come sull’Apollo 13 lanciata verso la Luna – sospira Ghiretti – beh, Houston abbiamo un problema! Il calcio fa storia a sé, campa di diritti televisivi e fa bene a difenderli. Ma il resto…”.
Il resto? “Qui serve un approccio nuovo, imposto dalle necessità. Il mondo di prima forse tornerà con un vaccino, ma ora conviene essere consapevoli della sfida che ci aspetta”.
Proposte? “Intanto dobbiamo tutelare il valore sociale dello sport che non è il calcio della serie A. Posso prendere ad esempio il mio orticello?”.
Prego. “In Italia la questione femminile è sempre di moda. E la pallavolo ha avuto e ha ancora una funzione di avanguardia. Lei lo sa quante donne, in forme diverse, sono coinvolte sotto rete?”.
Ammetto la mia ignoranza. “Bene, cominci a studiare! Solo le tesserate in Italia sono quasi trecentomila. Se aggiungiamo le famiglie, le mamme, le zie e l’indotto, mi passi il termine, degli enti di promozione sportiva arriviamo al milione di persone, più o meno. Tutte donne!”.
Una forza d’urto. “Esatto. Tocca a chi governa il settore valorizzare questo esercito. Le donne che fanno sport in Italia sono certamente meno popolari di CR7 o di Ibra o di Lukaku. Ma sono la testimonianza della modernità di una nazione, al di là del dato tecnico che pure è notevolissimo, se pensa alla Italia della Egonu, già qualificata per l’Olimpiade di Tokyo”.
“Mi riconosco in uno slogan di Obama: il meglio deve ancora venire…” Roberto Ghiretti
E come lo salviamo questo patrimonio? “Lavorando sul prodotto. Marketing non è una brutta parola. Usiamo il volley per dare una speranza alle bambine e alle famiglie in uscita dall’incubo del virus! Io propongo un modello che può valere per tutte le discipline extra calcio”.
C’è anche una questione di visibilità. “Sì e io non sottovaluto l’impatto delle porte chiuse, delle partite senza pubblico. Quindi dobbiamo parlare con le televisioni e dire: ehi, noi offriamo uno spettacolo pulito, conviene anche ai grandi media garantirne lo sviluppo”.
È una questione culturale. “Credo di sì. Dalla pallavolo al resto siamo chiamati a garantire modelli positivi, simboli di una vitalità che è un investimento sul futuro”.
Auguri, caro Ghiretti. “Mi sono messo in gioco perché oggi nessuno può sottrarsi alla sfida del quotidiano. In fondo, mi riconosco in uno slogan di Obama: il meglio deve ancora venire…”.