A Treviso, in compagnia della moglie Samantha e della piccola Zoe, il vicecapitano dei reggiani Ludovico Dolfo continua, come i compagni, a tenersi in forma durante la quarantena. «Fortunatamente abbiamo anche il giardino – spiega – dove abbiamo allestito un piccolo campo da pallavolo. Giochiamo ogni giorno, seguendo anche delle schede tecniche di esercizi accordati insieme alla società quando ci hanno dato disposizione di poter rientrare».
Era l’8 marzo, nemmeno un mese fa ma sembra un secolo, quando il Volley Tricolore affrontava la sua ultima partita contro Brescia. Una trasferta che Dolfo ricorda come «spettrale, un po’ sotto tutti i punti di vista – racconta –. Giocare in un paese-focolaio, con il palazzetto vuoto, diciamo che non ha trasmesso la sensazione di sport, quello vero. C’era un po’ un’atmosfera da ‘toccata e fuga’. Meno male che, poco dopo, siamo tutti riusciti a tornare a casa».
Da lì le decisioni prese sono state riviste più volte, in questa epidemia che ha costretto tutti a procedere per gradi, seguendo l’evolversi della situazione. Tutt’ora si attende questo fatidico 3 aprile, quando tutti e 35 i club della serie A2 e A3 Credem banca potranno conoscere «le decisioni del Governo – ha comunicato ufficialmente Legavolley la scorsa settimana –, pronti a tracciare una eventuale nuova strada e ridisegnare planning per poter chiudere la stagione agonistica». Chiudere qui la stagione e riprogrammare il futuro, o attendere il recupero delle attività per poter finire il campionato iniziato a ottobre 2019?
«È difficile esprimersi in un momento così tragico per tutto il nostro Paese – ha commentato il vicecapitano –. Personalmente credo che il campionato debba proseguire, ma ogni giorno che passa questa prospettiva diminuisce. Sarebbe bello onorare questa stagione e finirla adesso: per quanto non sia andata come speravamo, ci mancava davvero poco a concludere. In ogni caso capiamo tutti la situazione e ci adegueremo a qualsiasi decisione finale».