Di Redazione
Ieri si sarebbe dovuto giocare il big match dell’A22 tra Trento e Modena, ma a causa di positività nei dolomitici è stato rinviato. La società trentina non si è nascosta e ha rivelato che i soggetti positivi sono lo schiacciatore Dick Kooy, che ha già rassicurato i tifosi sulle sue condizioni di salute, e l’Assistant Coach Mattia Castello.
L’Adige, nella versione quotidiana, ha voluto intervistare il General Manager dell’Itas Bruno Da Re che esordisce così parlando dello stato di salute dei suoi gialloblu: “Stiamo facendo i tamponi. Oggi avremo il responso. Se saremo tutti negativi allora domenica potremmo giocare contro Vibo. Ma sono molto scettico perchè se uno solo sarà positivo bisogna fare di nuovo tutti i test di controllo e non ci sarebbe il tempo materiale per avere i responsi per la partita di domenica, come da protocollo”.
Difficile pensare che siate tutti negativi? “Difficilissimo. Temo che uno alla volta i ragazzi saranno tutti contagiati”. Avete un’ipotesi da dove sia iniziato il contagio? “Siamo quasi certi che sia avvenuto in Svizzera, durante le partite di Champions League. Temo che il virus sia arrivato con i giocatori della Dinamo. Sono sbarcati in Svizzera senza Berezhko, per motivi ai più misteriosi. Non hanno fatto giocare Sokolov per via di un mal di schiena. I tamponi li avevano in regola, quando sono giunti ad Amriswil, ma alla fine delle partite sono emersi due positivi. Che ora, stando a quanto detto dalla presidente di Modena Catia Pedrini, sarebbero diventati otto».
Per Covid, Perugia ha fuori 12 giocatori; otto i contagiati a Ravenna; sette persone tra giocatori e staff sono positivi a Verona. Voi avete questa situazione… Ha davvero senso continuare a giocare? «A fuori discussione che il campionato sarà falsato. Ma se decidiamo di fermarci per quanto lo facciamo? Un mese?, Due mesi? E poi? La situazione sarà migliore? Forse un po’ migliore, ma non certo abbastanza per riprendere normalmente. Inoltre il calendario si comprimerebbe in maniera spaventosa. E a quel punto cosa facciamo? Giochiamo tutti i giorni? Purtroppo non ci sono soluzioni e penso che fermarsi sarebbe peggio che proseguire stringendo i denti”
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