CUNEO – Un vero e proprio ritorno alle origini quello del palleggiatore Matteo Pistolesi, che dopo 8 anni di esperienze lontano da casa torna a vestire la maglia della propria Città e coincidenza o meno, proprio con il numero 8: « Credo fortemente nell’importanza del tempismo nella vita, sono sicuro che questo sia il momento giusto di tornare a Cuneo. Torna a casa un ragazzo che è sicuramente molto diverso da quello che è andato via 8 anni fa chiamato dal Club Italia».
Matteo è uno dei tanti atleti cresciuti nel vivaio cuneese fino ad arrivare all’esordio in prima squadra, che per lui arrivò a metà della stagione 2012/2013: « Ho avuto la fortuna di crescere in un settore giovanile che in quegli anni era tra i 2-3 più importanti in Italia. Abbiamo vinto tanto, ma soprattutto siamo stati messi sempre nelle condizioni di crescere sia tecnicamente che come persone».
« Allenerò per la prima volta con molta curiosità Matteo Pistolesi – ha dichiarato coachSerniotti – un ragazzo che ho visto crescere non solo dal punto di vista sportivo. Ormai è un giocatore solido tecnicamente e caratterialmente in grado di prendersi sulle spalle la responsabilità di fare l’alzatore di questo nuovo gruppo».
A dicembre della scorsa stagione la chiamata in Superlega e il contratto triennale: « Piacenza è stata un’esperienza davvero importante per me, sono stati mesi intensi, in cui ho avuto modo di confrontarmi e di conoscere dei grandi campioni dai quali prendere spunto e seguire come esempio. Ho trovato una società super organizzata con delle grandi persone all’interno, che mi hanno fatto sentire fortemente voluto a metà della scorsa stagione. Devo ringraziare soprattutto Hristo Zlatanov perché ha capito perfettamente cosa rappresentava per me Cuneo in tutte le sue sfumature e, nonostante ancora due anni di contratto, mi ha permesso di realizzare questa operazione».
Sono molte le motivazioni che hanno portato il regista a scegliere di vestire la maglia biancoblu: « Cuneo per me non è un posto qualunque, sono cresciuto qui e il palazzetto è il posto dove ho più ricordi della mia infanzia/adolescenza oltre al sogno di giocarci dentro. La società è molto organizzata e ambiziosa e a me piacciono le responsabilità. Penso si stia costruendo una buona squadra, composta da giocatori importanti, e sono convinto che costruiremo un gruppo solido sia dentro che fuori dal campo. Nella speranza di poter giocare il prima possibile con un numeroso pubblico al palazzetto, che sono certo potrà diventare la nostra arma in più».