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Conegliano: Garbellotto minaccia. “A porte chiuse non giochiamo. Non ce lo ha ordinato il medico di impegnarci nella pallavolo”

I presidenti dell’Imoco, Presidenti Garbellotto e Maschio

CONEGLIANO – Come nel “Il Padrino” è deciso ad andare “ai materassi” il copresidente dell’Imoco Conegliano  Piero Garbellotto. “Scenderemo in campo solo con la certezza di potere riavere i nostri tifosi sugli spalti” dice a Il Gazzettino di Treviso.

Gli allenamenti proseguono a porte chiuse ed è proprio la distanza imposta tra atlete e tifosi, ora e soprattutto in prospettiva futura, il tarlo che tormenta Garbellotto. “La cosa che ci preoccupa di più è come si ripartirà non è assolutamente sopportabile per una società di pallavolo un protocollo previsto per il calcio e deciso in un momento in cui la pandemia era al suo apice e non sicuramente come la stiamo vivendo adesso”.

Garbellotto non usa mezzi termini: “Non è sopportabile disputare un campionato a porte chiuse. Per noi è fondamentale ricevere quanto prima indicazioni sul tipo di protocollo e sulla capienza da adottare per andare avanti. Arriverà un momento in cui dovremo capire cosa fare, perché non ce lo ha ordinato il medico di impegnarci nella pallavolo”.

Poi ribadsce: “Noi – avverte Garbellotto – ricominceremo solo con i nostri tifosi. Senza di loro non andiamo da nessuna parte. L’Imoco Volley farà il campionato solamente se potrà avere la certezza di potere fare entrare i tifosi. Va bene anche scaglionati, va bene anche aumentando pian piano la capienza massima, ma serve la certezza di una data dalla quale fare entrare i tifosi al palazzetto, altrimenti noi il campionato non lo facciamo. Per giocare dobbiamo sapere le regole del gioco. Sennò non giochiamo”.

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