Di Redazione
Nella scorsa estate aveva deciso di sposare con entusiasmo questa avventura, che per lei aveva un sapore speciale, quello di tornare a indossare la maglia di un sodalizio della sua provincia, Piacenza. Purtroppo il Coronavirus ha limitato per ora questo 2020, rinviando il suo esordio ufficiale con la maglia della Conad Alsenese. Se ne riparlerà nel nuovo anno solare, quando – si spera –a gennaio potrebbe ripartire il campionato di B1 femminile dove la squadra piacentina è inserita nel girone A. In casa gialloblù, tra i tanti volti nuovi della stagione c’è Giulia Malvicini, palleggiatrice classe 1997 e originaria del paese di Vigolzone. Insieme a Melania Lancini forma la coppia della cabina di regia a disposizione di coach Alessandro Della Balda.
“Ad Alseno – afferma Giulia – mi trovo bene; con le ragazze c’è un bello spirito e la società è molto presente: non è facile trovare persone che ti mettono nelle condizioni ottimali di giocare, aiutandoti in campo e anche fuori”.
Come procede invece la costruzione di una squadra quasi interamente nuova rispetto alla scorsa stagione? “Siamo tutte giovani e questo può essere un punto di forza quando si tratta di inculcare il pensiero pallavolistico del nostro allenatore e dello staff tecnico. Al contempo, però, nonostante la giovane età abbiamo un po’ di esperienza e questo aiuta, anche perché un coach dà una mano ma poi in campo ci vanno le giocatrici e comunque tocca soprattutto a loro trovare un amalgama dentro il rettangolo di gioco”.
Un amalgama che non è facilitato dall’assenza di match ufficiali. “Esatto, anche perché l’adrenalina della gara del sabato non è quella degli allenamenti congiunti a porte chiuse che si organizzano talvolta per provare a sviluppare il gioco di squadra”.
C’è qualcosa che ti ha colpito particolarmente? “L’umiltà di tutte le ragazze, anche le più esperte, nel mettersi totalmente a disposizione della squadra”.
Una squadra che accoglie anche diverse giovanissime, non ancora maggiorenni, che si impegnano tanto per reggere il passo e crescere. “Sì, è vero e sono molto carine: con Petra Longinotti e Lara Boselli, per esempio, abbiamo affrontato alcuni viaggi in auto per andare e tornare da allenamento ed è ammirevole la loro capacità di ascoltare. Lo stesso vale per Giada Bruno, che ogni tanto ci dà una mano in allenamento in B1 e si mette totalmente a disposizione della squadra come le altre sue compagne più giovani”.
Quanto pesa l’assenza di gare? “Tanto, sono praticamente nove mesi senza gare, come una gravidanza. E’ brutto aver iniziato da due mesi ad allenarsi e non aver ancora debuttato, anche se il disagio più grande secondo me è non avere davanti una certezza temporale di ripresa”.
Riuscite ugualmente in questo contesto a tener alta la motivazione? “Cerchiamo di tenerla alta, comunque è bello come nessuno si sia mai tirato indietro nei programmi”.
In un contesto del genere servono anche caratteri “carichi”: chi è la trascinatrice del gruppo sotto questo punto di vista? “Direi Virginia Poggi, una ragazza che in una giornata fa un sacco di cose e con la sua caparbietà trascina tutti”.
(Fonte: comunicato stampa)