Di Dania Tuccillo
Oggi, 14 maggio 2020, la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 compie 11 anni. La società piemontese, come tutte le altre, sta vivendo il delicato momento di sospensione dei campionati a causa del coronavirus, e le problematiche legate alla ripresa e alla prossima stagione. Patron Zanon racconta di ingaggi e budget in un’intervista al Corriere di Chieri.
“I problemi ovviamente non mancano. Il primo e più grande, a seguito dell’emergenza sanitaria, era la fine della stagione, in qualche modo traumatica, perchè nessuno era davvero preparato. Se abbiamo un merito, è aver capito in fretta che le cose andavano in questa direzione. Il resto è venuto di conseguenza”.
Si dice che la Reale Mutua abbia uno dei monte ingaggi più bassi dell’A1.
“Confermo. Se abbiamo chiuso la stagione con un eccellente settimo posto, a livello di budget siamo fra gli ultimi. Tutta la nostra squadra costa come un singolo top player di altri club. La sfida è far sì che ogni euro sia speso bene. Nella configurazione attuale non credo possiamo fare un grande salto in termini di risorse per portarci fra le prime d’Italia: stare in A1 bene è quello che vorremmo continuare a fare. Siamo una società piccola, ma solida e con ambizioni commisurate alle nostre dimensioni. Il lavoro da fare, ogni anno, è scoprire talenti quando hanno ancora costi abbordabili, consapevoli che se abbiamo visto giusto andranno poi in società più blasonate”.
Continua patron Zanon: “Ci sono valori qualitativi che prescindono dalla cifra scritta infondo a un contratto. Venire in una società che fa quel che dice, e dice quel che fa, è importante. Penso anche allo straordinario mondo dei nostri volontari, che ti adottano quando arrivi a Chieri, o ancora al fatto che la società ti aiuta se sei in una situazione fisica non ottimale. Per queste e altre ragioni, il nostro ingaggio vale un po’ di più”.
Questo è stato il secondo anno in A1. Quanto è aumentato il budget per la massima categoria?
“Per essere competitivi, il budget raddoppia rispetto all’A2. Ma anche qui, l’aspetto quantitativo non è l’unico: ci sono aspetti qualitativi, cose da aggiungere, da fare meglio. L’A1 è davvero un altro mondo. Servono competenze di cui prima potevi fare a meno, e persone che se ne occupino a tempo pieno”.
Quanto è difficile far quadrare il bilancio, in questo momento?
“Ci mancano gli ultimi mesi di incassi al PalaFenera. Abbiamo la fortuna che il gruppo di aziende e persone intorno al Chieri ’76 è animato da grande passione, quindi non ci ha mai fatto mancare il sostegno. Poi ci sono gli azionisti che fanno in modo che a fine stagione il bilancio si chiuda in equilibrio. Questa è una regola fondamentale che ci siamo dati per far sì che la società sia sana. Alla fine di ogni anno si tira una riga e si riparte senza debiti. Il giorno che ci rendessimo conto che non saremmo in grado di garantire questo equilibrio, faremo valutazioni rispetto al progetto. Finora abbiamo sempre avuto la forza di far quadrare i conti”.