ROMA – La Corte Federale d’Appello accoglie, in parte, il ricorso della Volalto 2.0 Caserta e del suo Presidente Nicola Turco in merito alla vicenda di inizio stagione quando il club campano non consentì la trasmissione in diretta streaming della partita tra Caserta e Il Bisonte Firenze.
La Lega Pallavolo Femminile aveva “accusato” il club di inadempienze non permettendo ai tecnici di PMG Sport di predisporre il collegamento.
Oggi l’organismo federale ha annullato i due mesi di sospensione e i 1.500 euro di multa alla società. A Turco resta la sola “deplorazione“.
La Corte Federale ha imputato alla Lega Pallavolo Femminile di aver comunicato in maniera tardiva (sei giorni prima della gara, il 14 ottobre) le informazioni sul service incaricato del lavoro e che questo sia giunto sul posto soltanto il giorno della partita, situazione che ha “contribuito a creare le condizioni perché avvenisse quanto in ultimo verificatosi […] unicamente a causa del diverbio insorto tra un addetto Volalto e i tecnici della società incaricata durante i rilievi per il posizionamento dei cavi atti a garantire le riprese televisive; ed invero, tutte le problematiche ulteriori (generatore elettrico e potenza del segnale wi-fi), sia pure tardivamente, erano stato risolte“.
———
In serata è arrivato anche il comunicato stampa della Volalto di patron Turco che – ondivago – dopo mesi di attacchi alla Federazione ora cambia fronte e ricopre di accuse la Legadonne.
IL COMUNICATO (integrale)
Lo scontro tra Volalto e Lega Volley ebbe inizio il 20 ottobre 2019, giorno della famosa partita tra Volalto e Bisonte; partita, si ricorderà, che non venne trasmessa in diretta Tv. Fu da quella gara in poi che Fabris ed il cda della Lega scatenarono una guerra nei confronti di Turco; guerra che è proseguita fino ai giorni nostri, allorquando il trio Fabris-Garbellotto-Marzari, con comportamento di imposizione ad una esposizione gravosa a rischio esposizione contagio, hanno costretto alla quarantena squadra, staff tecnico e presidente della Volalto 2.0 Caserta. Oggi, a distanza di quasi sei mesi, arriva la sentenza della Fipav che azzera tutto e applica la sanzione della “deplorazione” a carico del presidente Turco. Oggi si mette un paletto fermo a fronte di una guerra scatenata da Fabris e dal cda della Lega nei confronti del presidente Turco. Il Club casertano – rappresentato dagli avvocati Vincenzo Iorio, Paolo Falco e Rocco Curcio – non esulta, dal momento che sapeva di avere pienamente ragione. La Fipav si è trovata coinvolta in uno scontro che è stato voluto ed alimentato dal trio Fabris-Garbellotto-Marzari; e la riprova è data dalla sentenza di oggi. Dallo scorso 20 ottobre ad oggi, a causa della Lega, i rapporti tra Fipav e Volalto sono diventati tesi e sono sfociati in una durissima contrapposizione a colpi di carta bollata e tanto di avvocati in campo. La Volalto, in questi mesi, ha dovuto subire di tutto: colpi bassi sugli ingaggi delle atlete; colpi bassi per i tesseramenti; colpi bassi attraverso quotidiani compiacenti; colpi bassi attraverso i procuratori. Oggi, dopo questa guerra scatenata contro la Volalto, tutti i nodi sono venuti al pettine. Ora si aspetta l’esito delle denunce presentate dalla Volalto nelle sedi giudiziarie competenti nei confronti del cda della Lega. La sentenza della Corte Federale di Appello, a questo punto, farà cadere tutti gli altri ricorsi frutto dello scontro tra Fipav e Volalto alimentato dalla Lega Volley. La Lega pagherà fino all’ultimo centesimo i danni economici patiti dalla Volalto senza alcuno sconto. Il Club Volalto, alla luce di questo pronunciamento, non esulta, ringrazia gli avvocati Iorio, Falco e Curcio per il loro lavoro, e resta fortemente deluso per il comportamento della Lega.