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Brescia: Il dg Emanuele Catania, “Pubblico, controlli… Serve una giusta misura per non mettere in difficoltà i club”

BRESCIA – Il PalaLeonessa, così come altri palazzetti lombardi, riapre i battenti al 25% per la Supercoppa del basket e crea un precedente nella direzione auspicata da addetti ai lavori e tifosi degli sport indoor.

“Vogliamo fortemente la riapertura dei palasport per il volley, ovviamente nel più totale rispetto delle regole – afferma convinto il DG della Millenium Brescia Emanuele Cataniain primis perché lo sport senza pubblico è qualcosa di molto meno coinvolgente e stimolante, inoltre siamo uno di quei team che può vantare un forte afflusso degli sponsor alle gare interne, che oltre a godersi la partita spesso fanno networking in hospitality e sugli spalti. Ovviamente non possiamo nascondere che il ticketing sia anche una parte importante degli introiti per molte squadre, noi compresi”.

La prima partita ufficiale dell’anno si è giocata a porte chiuse, a Scandicci, che tantissimi affezionati hanno seguito on-line. “Non mancheranno le dirette streaming oltre la partita trasmessa da Rai Sport, quindi possiamo garantire grande visibilità – assicura Catania – La nostra partita di Supercoppa fra Youtube e Facebook conta oltre 80.000 visualizzazioni, ed era un evento pre-season”, tuttavia non molla il colpo: “il nostro obiettivo è quello di riaprire in sicurezza, con mascherine e distanziamento. Puntiamo ad avere il 25% della capienza (il PalaGeorge è omologato per 4.000 persone) ma anche un terzo sarebbe ampiamente sostenibile in termine di sicurezza e distanziamento sociale. Noi ci faremo trovare pronti alla riapertura, ora tocca a Regione e Prefettura, compatibilmente con la situazione sanitaria locale ovviamente”.

Senza inoltre dimenticare il tema delle tempistiche: “Le risposte non possono arrivare all’ultimo minuto, abbiamo bisogno di organizzarci per lavorare in sicurezza per la migliore tutela delle persone coinvolte”

Infine una chiosa del DG, anche consigliere di Lega Pallavolo Serie A Femminile: “Noi siamo un gruppo chiuso, monitorato, con assistenza medica, prova della temperatura giornaliera, screening iniziale ecc… inoltre abbiamo l’obbligo dei tamponi ogni 15 giorni con un aggravio di costi importanti per il club, che nessuno ci rimborsa. Aziende, scuole, università, enti e grandi realtà non hanno i nostri obblighi. Mi sembra insensato. Tenerci controllati è un dovere e lo facciamo con scrupolosità, ma trovare una giusta misura per non mettere in difficoltà i club sportivi sarebbe auspicabile”.


Fonte: https://www.volleyball.it/feed/


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Emanuele Catania: “Vogliamo la riapertura dei palasport per il volley”

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