MODENA – Intervista esclusiva brasiliana su Web Vôlei del collega Daniel Bortoletto al regista Bruno, palleggiatore del Brasile e della Lube. Il giocatore ribadisce la volontà di tornare in Patria. La consapevolezza di aver vinto tutto anche in Italia, il desiderio di essere più vicino alla famiglia e contribuire al miglioramento della Super League verdeoro, con queste motivazioni, Bruno prepara il ritorno nella pallavolo brasiliana nella stagione 2020/21, dopo aver vinto tutti i possibili titoli con Civitanova negli ultimi due anni. L’ultimo, domenica, in una partita epica contro il Perugia in Coppa Italia.
In questa intervista esclusiva, Bruno ha ammesso che il ritorno a casa è ben avviato. La squadra, ovviamente, non lo rivela, ma Web Vôlei ha scoperto che si tratta dell’EMS/Taubaté.
Nell’attuale club campione della Superliga Bruno sarà in grado di incontrare buona parte delle squadre brasiliane sia dentro che fuori dal campo. E in questi contatti, Bruno, ora membro della Commissione Atleti della CBV, spera di contribuire a trovare miglioramenti nell’organizzazione e nella gestione della pallavolo nazionale. Rapha, l’attuale palleggiatore del Taubaté, è il presidente del gruppo eletto alle elezioni – senza concorrenti – alla fine dello scorso anno.
In questa intervista, prima del ritorno di Civitanova in palestra, nel pomeriggio di ieri, Bruno ha anche parlato del dominio della sua squadra italiana e della paura del coronavirus nel paese.
Due partite, due tie break, due vittorie. È stato un weekend vincente per Civitanova in Coppa Italia
“È stato un fine settimana speciale. La rimonta in semifinale, con la squadra che mostra molta resilienza, coraggio, senza arrendersi mai. Anche il giorno successivo. Dopo un quarto set con molti punti persi, la squadra è tornata nel tie break pensando solo punto dopo punto. Penso che sia stato un fine settimana di pallavolo di altissimo livello. Una prova della maturità di questa squadra, che sta scrivendo una bellissima storia qui nella pallavolo italiana”.
Come definisci il folle quarto set della finale contro il Perugia?
“Davvero pazzo. Perugia ha girato avanti alla metà del set. Siamo riusciti a stare attaccati e giocare anche alcune palle set. Ho fatto una scelta che penso non fosse la più corretta sul 24-23. Ho rischiato una palla con Simon. Non ha funzionato. Il set è proseguito con occasioni da una parte e dall’altra. Non è stato facile mantenere la concentrazione mentale dopo aver avuto molte palle match e poi aver perso il set. Al ritorno nel tie break abbiamo dovuto metterci una buona “testa”. E’ stato più un test mentale, non solo il mio. Ma la squadra si è concentrata e ha vinto di nuovo la partita”.
Scudetto, Champions League, Mondiale per Club… Voi giocatori parlate di questa dinastia di questo gruppo?
“No, non parliamo di una dinastia o altro. Conosciamo le nostre qualità, i titoli logicamente danno più fiducia. In questa seconda stagione tutti si conoscono molto di più. Conosciamo le nostre capacità, riconosciamo i momenti difficili, riusciamo a uscirne. Il team è sempre concentrato sulla vittoria, ma non si parla di dinastia. Vogliamo solo giocare il prossimo impegno e vincerlo”
Il fine settimana in Italia è stato caratterizzato da notizie preoccupanti sull’andamento del coronavirus. Partite annullate fino al 1° marzo, incertezze sul calendario, quarantena in alcune città. Parlami un po’ dell’impatto di tutto questo per te.
“C’è un grande seguito qui in Italia sul coronavirus. Dato che siamo più al sud, nelle Marche, non abbiamo ancora avuto casi qui. Sono più concentrati nel Nord. Abbiamo già visto che la nostra partita domenicale, che sarebbe stata dalle parti di Milano, una delle regioni più colpite, è stata annullata, come l’intero turno. Prego innanzitutto che si possa scoprire come fermare questo virus. Credo che avrà un impatto su di noi, perché con le partite cancellate il programma sarà ancora più compresso fino alla fine della stagione. Ma la cosa più importante ora è essere sicuri e fare di tutto per essere sicuri al 100%”.
Lo staff medico del team ha formulato raccomandazioni per voi nei prossimi giorni? Ti allenerai normalmente?
“Il personale medico non ha formulato alcun tipo di raccomandazione. Oggi torniamo in palestra a lavorare e avremo alcune misure da adottare. So già che le nostre sessioni di allenamento, che sono sempre porte aperte, saranno chiuse questa settimana. Nessuno potrà venire a seguire agli allenamenti. È una misura precauzionale, anche in un’area in cui non ci sono stati casi di coronavirus”.
Tuo padre è riuscito a tornare in Brasile? (Bernardinho era in Italia per vedere la Coppa Italia) “Sì, è riuscito a tornare in Brasile senza grossi problemi”.
Ho letto alcune tue dichiarazioni sul futuro in cui manifestavi il desiderio di definirlo entro la fine del mese. Ho anche visto che Guilherme, il suo manager, era in Italia. Qualche anticipazione?
“Per quanto riguarda il futuro, le cose sono ben avviate. Il mio desiderio è di tornare in Brasile. È un problema di famiglia, personale. So che il campionato italiano è ancora il migliore al mondo, ma è una decisione che ho preso. La cosa non sono ancora certa al 100%, ma è ben avviata. Spero anche di riuscirci dal momento che molti club della nostra Super League stanno incontrando alcune difficoltà. Anche ad essere vicini nella prossima stagione, visto che ora faccio parte del comitato degli atleti, insieme a Rapha, Amanda, tra gli altri. Possiamo incoraggiare sempre di più la CBV a far migliorare il nostro prodotto Super League. Sappiamo che in Brasile è un momento difficile dal punto di vista economico, non è facile investire nello sport. È necessario far capire che lo sport è uno strumento importante per la società. Dobbiamo trovare un modello per migliorare il prodotto e porti maggiori investimenti nella Super League. Spero di riuscire insieme ad altri atleti della nazionale a dare una spinta alla nostra Super League che sta attraversando un momento difficile”.
Per chiudere, Bruno, come hai visto a distanza le notizie sulla crisi in diverse squadre brasiliane? Come membro del nuovo comitato degli atleti CBV, cosa si può fare per cercare di aiutare i compagni di squadra senza stipendi?
“Rapha e io abbiamo già fatto una chiacchierata, abbiamo parlato di alcuni punti. Negli ultimi anni abbiamo già avuto un fair play finanziario, che è stato utilizzato in alcuni momenti, ma non in altri. Penso anche ad altre misure, come proteggere gli atleti ogni volta. Vedi sponsor che lasciano nel bel mezzo di una stagione, capire come creare misure a protezione di queste situazioni. Nell’anno post-olimpico il mio ritorno, forse, può essere importante. Spero di poter aiutare in qualunque modo ci sia bisogno”: