MODENA – Viaggio nel tempo. Sul quindicinale Pallavolo del novembre 1982 Umberto Suprani intervista la nuova palleggiatrice della Nelsen Reggio Emilia, ingaggio estivo dalla Olimpia Teodora Ravenna, trasferimento definito “attrattiva principale del nuovo torneo femminile 1982/83”.
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La palleggiatrice Betti Bigiarini passata da Ravenna a Reggio Emilia
Metti una Bigiarini nel motore e via verso lo scudetto: devono aver pensato i dirigenti della Nelsen quando hanno messo a segno il trasferimento più clamoroso dell’estate pallavolistica femminile. Uno dei punti di forza dell’”odiata” rivale, l’Olimpia Teodora di Ravenna, passava sull’altro fronte, a Reggio dove lo scudetto femminile (quello della Torre con le varie etichette Max Mara, Orlandini, Bartoli, Nelsen) manca dal 1968 e concluse allora un poker prestigioso, indimenticabile.
Melli (lo sponsor) e Caldiani (il presidente) hanno un fatto personale con lo scudetto: da dieci anni ci provano ma non riescono a conquistarlo. Le piazze d’onore si sprecano, le occasioni favorevoli pure. Tutti gli anni c’è sempre una squadra che riesce a piazzare la zampata vincente. Da due stagioni il club ravennate ha dovuto mantenere una media da primato (una sconfitta nell’arco delle 44 partite; l’ultima risale ad un “match” con la Nelsen al 6 dicembre 1980) per contenere l’arrembante offensiva delle reggiane. Quest’anno? Chissà? Sarà ancora un dialogo fra Ravenna e Reggio? Tutti gli “addetti ai lavori” lo danno per scontato e giustamente il compilatore del calendario ha posto i due confronti diretti all’ultima giornata: prima a Reggio poi a Ravenna. La suspence fino all’ultimo pallone.
Betty (al secolo Beatrice) Bigiarini sta vivendo la seconda puntata della sua carriera. E’ la capitana della Nazionale e spera di rimanere del giro “azzurro” per qualche anno. In fin dei conti ha 24 anni, anche se da sette gioca nella massima divisione.
“Mi piace vincere — cosi esordisce nell’intervista colta al volo telefonicamente nel suo appartamento di Reggio proprio mentre sta uscendo per andare in palestra per la cura Federzoni — e questo è uno dei motivi che mi hanno indotto a venire a Reggio. La squadra era già forte lo scorso anno e ne so qualcosa per esperienza diretta. Ora non abbiamo alternative anche se dovremo fare i conti con le mie vecchie compagne di squadra ed amiche”.
Con che animo, quindi, scenderà in campo nei confronti diretti? “Soprattutto nell’andata a Reggio credo che sarò emozionata all’inizio. Gli anni e i fatti trascorsi a Ravenna non posso dimenticarli, poi diventerà tutto normale: l’Olimpia Teodora sarà un avversario da battere. A Reggio per vincere, quindi mi impegnerò al massimo per fare il tris tricolore per me e l’atteso ritorno al vertice per tutti gli altri, compagne di squadra, dirigenti e pubblico”.
Come vede Teodora e Nelsen? “Due formazioni molto forti, anzi le più forti. Finora non ho avuto occasione di vedere la mia ex squadra, ma con l’arrivo della Bojourina penso che ci darà parecchio filo da torcere. Noi siamo convinte di farcela, la squadra gira, mi sono ambientata bene e la mia diagonale con la Campbell è pronta a sostenere qualsiasi attacco, a proporre schemi vincenti. Sarà veramente una bella lotta, anche se bisognerà fare attenzione alle trasferte di Modena e Bari”.
Betty non si slancia tanto. Come è nel suo costume. Si è investita della parte di una delle giocatrici-simbolo del volley femminile italiano. E’ comunque decisa, sa il fatto suo. Ora, che ha passato il Rubicone, sa di doversi giocare carte decisive per la sua carriera. Conclude l’intervista con un saluto agli sportivi ravennati, ma afferma di “non temere la trasferta a Ravenna anche e specie se dovesse essere decisiva per l’assegnazione dello scudetto”. Per lei sarebbe una soddisfazione doppia e gli “ex” nello sport spesso e volentieri sanno essere terribili. A Reggio se lo auspicano, a Ravenna fanno gli scongiuri.