Il trentenne Roberto Marcora, attuale numero 171 del ranking mondiale ieri pomeriggio nei quarti di finale del torneo Atp 250 di Pune (India) si è preso una bella soddisfazione perchè nel match dei quarti di finale ha sconfitto con un doppio 6-4 il francese Benoit Paire testa di serie numero uno del torneo e 19 della classifica mondiale.
Roberto Marcora, il suo percorso a Pune
Il tennista nato a Busto Arsizio ha battuto per la prima volta in carriera un Top 20 e ha conquistato finalmente un quarto di finale nel circuito Atp; che il percorso del lombardo potesse essere positivo si era capito fin dall’inizio visto che nei due match di qualificazioni aveva sconfitto prima il connazionale Filippo Baldi con un netto 6-3, 6-2 e poi nell’incontro decisivo per entrare nel tabellone principale, la testa di serie numero due delle qualificazioni, ovvero lo sloveno Blaz Rola per 6-4, 7-6; la sua marcia è proseguita nel match di sedicesimi di finale contro l’esperto tennista ceco Lukas Rosol superato molto bene per 6-3, 6-2. Ovviamente il risultato di ieri è stato di grande prestigio per Marcora che ha cominciato la stagione nel migliore dei modi, oggi pomeriggio avrà la grande possibilità nel match di quarti di finale di andare avanti nel torneo e per farlo dovrà sconfiggere l’australiano James Duckworth, testa di serie numero sei e 96 del mondo e che ieri è stato in campo per quasi tre ore contro il giapponese Taro Daniel (6-7, 7-6, 6-3 il risultato finale).
Roberto Marcora, le sue parole su Paire
Tornando alla bella partita di ieri, il lombardo e il francese che già l’anno scorso nel torneo Challenger francese di Sophia Antipolis si erano beccati durante la gara fino a non scambiarsi il saluto a fine contesa, anche ieri si sono beccati con il tennista transalpino parecchi nervoso perchè vedeva pian piano l’eliminazione farsi sempre più vicina; nel post match Marcora ha voluto spiegare bene l’accaduto e l’ha fatto con queste parole: “C’erano già delle vecchie ruggini dall’anno scorso, quando abbiamo giocato a Sophia Antipolis e non mi diede la mano. Da quella volta non ci salutiamo più e anche ieri prima di scendere in campo ci siamo ignorati volutamente. La partita comunque è stata tranquilla fino a quando lui, a metà secondo set, dal nulla ha iniziato a scimmiottarmi e urlare “Forza, forza!” in italiano per darmi fastidio, dopo ogni mio errore gridava ‘il est nul!’ (‘fa schifo’) oppure “il Peux pas jouer au tennis, il peux pas!’ (non può giocare a tennis, non può). Io sono rimasto zitto fino alla stretta di mano, che non mi ha concesso neanche stavolta, e allora gli ho solo detto ridendo “So, it happened again!” (è successo di nuovo) perchè anche l’anno scorso l’avevo battuto“.