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Il tennis slitta ancora: non si riprende neanche a luglio

ROMA –  Anche luglio è andato. A breve l’annuncio dell’Atp presieduta da Andrea Gaudenzi che, nonostante le speranze e tentativi di ottimismo, è costretto a prolungare la sospensione della stagione. Si sarebbe dovuto riprendere a metà luglio, ma non ci sono le condizioni. Sì, gli allenamenti sono iniziati, ma i tornei sono una macchina molto più complicata, che prevedono mescolanza di persone, assembramenti come ormai siamo soliti dire. E per far fronte a questo non ci sono ancora soluzioni, oltre al problema che per il tennis resta quello più grave di tutti: i giocatori e i loro viaggi.

A questo punto gli occhi di tutti sono su New York e gli US Open di Flushing Meadows, previsti a fine agosto. Il pallino è in mano agli americani, che stanno vagliando varie proposte ma non sanno/vogliono ancora scegliere: lo spostamento del torneo da New York è una scelta che considerano troppo dolorosa, e non solo per motivi affettivi. Probabilmente adesso entrano in apprensione anche i francesi, perché il tempo continua a stringersi: avevano deciso di postporre il Roland Garros a settembre, scelta che ha fatto irritare mezzo mondo, ma potrebbe anche non bastare a questo punto. A meno che decidano di farlo disputare a porte chiuse.

L’ansia del tennis, che è comune a tutti gli altri sport, è che non solo questa stagione è a rischio, ma anche la prossima. Il Covid 19 non arretra (almeno non velocemente come si sperava) e all’orizzonte non si immaginano vaccini, al di là delle polemiche su chi vuole o non vuole sottoporsi.

Restano i fatti: sette mesi di stagione sono finiti out, ne restano cinque per salvare il salvabile. Gaudenzi ha indicato da tempo le priorità: Slam e Masters 1000 cui si aggiungono le Atp Finals. Ma queste possono disputarsi solo se un certo numero di tornei sono stati giocati in precedenza, altrimenti assegnare il Maestro e la leadership dell’anno avrebbe un che di paradossale, se non comico. Si naviga a vista, ma dolci porti di attracco proprio non se ne vedono.

A questo punto una mossa come quella della Federtennis, di far tornare a disputare dopo sedici anni gli Assoluti (fatte salve tutte le norme e le garanzie di sicurezza) è la benvenuta: consentirà, nel caso, di far giocare un po’ di partite ai tennisti italiani. Si giocherà a Todi, in Umbria, dal 15 giugno. Fabio Fognini ha già garantito la presenza, ma sono certi anche altri dei Top italiani
 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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