Sabato scorso lo spagnolo Feliciano Lopez ha partecipato ad una sessione di domande e risposte online con i fans sul profilo Twitter ufficiale dell’ATP (in lingua ESP). Tra le varie curiosità emerse, è uscita una notizia importante sul suo futuro: continuerà anche nel 2021 (ricordiamo che il “bel” Feli è classe 1981).
Puoi confermare che non ti ritirerai presto?
“Non avevo una seria intenzione di ritirarmi a breve termine. Ho giocato negli ultimi anni come se ognuno di loro fosse il mio ultimo e normalmente ho valutato come sono andate le cose alla fine della stagione. Sulla base di questo, ho deciso se giocare o meno l’anno seguente, uno per volta. Questo sistema ha funzionato bene negli ultimi anni, è stato un buon modo per focalizzare i miei obiettivi in un periodo. Ora, con questa pausa che stiamo soffrendo a causa del coronavirus, i miei piani sono cambiati. L’idea è quella di poter giocare l’anno prossimo”.
Cosa ti manca di più del tennis ora che non ci sono tornei?
“La cosa che mi fornisce lo stimolo per continuare a giocare a tennis è restare competitivo. L’adrenalina della competizione è ciò che mi è mancato di più in questi tempi. Ovviamente anche i miei allenamenti, il lavoro quotidiano, tutto ciò che è stato interrotto improvvisamente da un giorno all’altro è difficile da accettare. Ma ho anche avuto altre cose positive in questi momenti difficili, come essere in grado di stare a casa con mia moglie e godermi quel tempo con lei”.
Una cosa che ha definito la tua carriera è stata la tua longevità. Il tuo record di partecipazioni consecutive ai tornei del Grand Slam è ancora in corso. Qual è il tuo segreto per rimanere al top?
“Ci sono due cose molto importanti. Uno è il fatto che non ho sofferto infortuni significativi nella mia carriera. La forma fisica è qualcosa su cui devi lavorare da quando sei molto giovane. Ho anche una buona “genetica” che mi ha aiutato a non farmi male, a essere in grado di gestire lo stress del lavoro e tanti anni spesi giocando a tennis professionalmente. Penso che il mio stile di gioco e la mia tecnica abbiano contribuito a ridurre l’usura del mio corpo poiché non faccio uno sforzo enorme in ogni colpo di ogni partita. Poi mi prendo molto cura di me stesso, mangio bene, riposo… Il focus è essere un professionista dedito alla professione. Questo è stato ancor più importante negli ultimi anni. Quando sei giovane, a volte non presti troppa attenzione a determinati dettagli che possono fare la differenza, anche se sono piccoli. Negli ultimi anni, ho prestato molta attenzione all’alimentazione e all’allenamento del mio corpo per essere più preparato quando incontro giocatori che hanno spesso almeno 10 o 15 anni meno di me. È una grande sfida”.
Come gestisci le persone che ti chiedono autografi o foto quando hai appena perso una partita o quando vuoi concentrarti su una partita importante?
“Dipende dalla partita. Ci sono momenti in cui sei carico di rabbia e non sei dell’umore giusto, ma è lì che dobbiamo fare uno sforzo. Trovo molto difficile dire di no ai bambini quando si avvicinano, in qualsiasi situazione. Penso che abbia più senso rispettare la privacy di qualcuno prima di giocare una partita che dopo, anche se ho perso”.
Marco Mazzoni