Sessantesima candelina in questo a dir poco travagliato 2020 per la storica ed apprezzata Racchetta d’Oro, torneo regionale che ha visto il passaggio di tanti talenti sui campi del circolo di Piazza Muzio Scevola, oggi identificato con il nome di Royal Club Torino. Non un’edizione qualsiasi poiché di fatto rappresenta, anche su scala nazionale, una delle prime rassegne ad alzare il sipario dopo il lockdown e più di 60 giorni di soli allenamenti. Con la Racchetta d’Oro torna così, manca solo il via definitivo del Governo alle competizioni dopo l’autorizzazione della FIT, il tennis agonistico vero e proprio: “Dobbiamo riprendere a sorridere anche con gli incontri e le tensioni agonistiche che li caratterizzano – afferma Giorgio Boselli, presidente del Royal Club Torino – e siamo pronti a regalare a giocatori e pubblico oltre un mese di bel tennis”. Ebbene sì, anche il pubblico, rispettando le adeguate normative sanitarie (distanziamento, mascherina, misurazione della temperatura all’ingresso del centro) potrà far parte dell’evento dando colore e linfa allo stesso.
Molti i tabelloni in concorso, con la partenza prevista (salvo slittamenti dell’ultimo minuto) il 20 giugno con i tabelloni di 4.a categoria. Tabelloni limitati a 128 giocatori che permetteranno a tutti di esprimere il meglio del proprio gioco, come da storia e tradizione. L’evento nell’evento sarà il tabellone Open maschile ad inviti, che prevede la presenza di 16 giocatori, impegnati nelle sessioni serali dal 20 al 27 luglio (finale il lunedì anche in questo caso nel rispetto di un vero e proprio rituale). Annunciati al via nomi importanti del panorama nazionale e internazionale, vedi su tutti Andrea Vavassori e Giovanni Fonio, normalmente impegnati nei circuiti Challenger e Futures, con il secondo già protagonista in Piemonte e in stagione, da buon novarese, prima del fermo totale delle attività di gioco sui campi del Green Park di Rivoli dove ha centrato il biglietto per le prequalificazioni degli Internazionali BNL d’Italia 2020. Ed ancora probabile la presenza di Igor Eremin, di Stefano Roggero, di altri 2.a categoria che emergono nel movimento tradizionale dei tornei Open. Spazio anche ai doppi, che hanno segnato la storia della manifestazione, con in particolare un seconda categoria maschile libero per altro tabellone in grado di offrire colpi e spettacolo agli amanti della specialità. IL 27 luglio, al termine della finale Open maschile, spazio alle premiazioni e alla cena di gala, sempre nel rispetto assoluto delle normative sanitarie del periodo. Nel complesso un bel modo per ripartire in stile, sul campo e fuori.