Corrado Barazzutti ha parlato della situazione attuale dovuto al problema del Coronavirus: “La decisione di fermare tutto è stata logica e sensata, in fondo non ci sono altre alternative per provare a rallentare il contagio”.
Appena sono rientrato a Roma domenica sera mi sono messo in contatto con Fabio che intanto era tornato a Barcellona con la sua famiglia. A Cagliari avevamo creato un gruppo WhatsApp con gli altri ragazzi per condividere informazioni. Così Travaglia e Sonego, tra i primi ad arrivare in California, ci hanno avvertito che l’idea iniziale degli organizzatori sarebbe stata quella di giocare a porte chiuse. Poi dopo la cancellazione ufficiale del Masters1000 di Indian Wells, Travaglia ci ha comunicato che sarebbero andati a Phoenix per giocare il Challenger ma poco dopo è stato cancellato anche quello. In quelle ore cercavamo di capire se andare a Miami o meno anche se Fabio difficilmente sarebbe andato, visto che nel frattempo era stata ufficializzata dal governo americano la quarantena di quattordici giorni per tutti coloro che arrivavano dall’Italia.
La mia speranza è che questo virus possa essere debellato quanto prima perché ora quello che stiamo facendo è cercare di limitarne la diffusione. Questo fa capire lo stato di emergenza in cui ci troviamo. Il nostro Governo ha fatto benissimo a chiudere tutto. Dobbiamo assolutamente impedire che ci sia un flusso incontrollato negli ospedali in attesa che si possa trovare un vaccino. Da quando sono tornato mi sono chiuso in casa come spero stiano facendo tutti”.
Su Fabio Fognini: “Gli ho detto che ora l’unico obiettivo è quello di preservare la nostra salute, dobbiamo cercare di superare indenni questo momento. Ora è a Barcellona, non so se riuscirà a tornare ad Arma di Taggia. Si allena correndo, si sta preparando fisicamente in condizioni di sicurezza e prendendo le dovute precauzioni anche se a mio avviso uscendo si corrono comunque dei rischi. Non so se e quando riusciremo ad allenarci in campo nuovamente, di sicuro in questa fase e in attesa di capire i prossimi sviluppi, Fabio farà tutto quello che è nei limiti delle sue possibilità per allenarsi al meglio. Ma ora anche lui è seriamente preoccupato per sé ma soprattutto per la sua famiglia”.
Il futuro del circuito: “Mi auguro ovviamente che si possa tornare a giocare a Madrid come stabilito, ma nessuno può dire oggi con certezza quando tutto sarà finito. Secondo alcuni esperti questa emergenza durerà fino a giugno, è un virus questo che può mutare e ancora non si conoscono le armi per sconfiggerlo. Impossibile ipotizzare scenari futuri. Di una cosa sono certo, il tennis come tutti gli altri sport e come gran parte delle attività commerciali sarà “congelato”, ora dipende da noi quanto durerà questo “congelamento”. A questo proposito sento di fare un appello: maggiore sarà la nostra capacità di rispettare le regole, minore sarà il tempo che impiegheremo a riprenderci le nostre vite, le nostre abitudini e il nostro meraviglioso sport”.
Davis Cup: “Ci pensavo ovviamente al sorteggio e devo dire che è andata meglio rispetto allo scorso anno. Gli Stati Uniti sono una squadra battibile, sulla carta siamo i favoriti così come lo siamo con la Colombia ovviamente, ma quella sudamericana è una formazione da prendere con le pinze. Galan è stato decisivo nel turno di qualificazione, Giraldo è un veterano del circuito e poi hanno la coppia di doppio n.1 del mondo formata da Cabal e Farah. Anche noi però abbiamo almeno due coppie di doppio molto forti e nel complesso possiamo contare su una squadra molto competitiva. Direi che il girone è decisamente alla nostra portata, ma come sempre dipenderà da come i giocatori riusciranno a far emergere il loro valore in quella settimana. Al di là dei valori assoluti è fondamentale che i tennisti arrivino ispirati a quella settimana. Guardate per esempio cosa è riuscito a fare lo scorso anno Pospisil o come ha giocato Shapovalov. Spero che i nostri ragazzi arrivino in forma alle Finals di Madrid e poi quest’anno l’impianto sarà allargato, ci saranno più campi e non ci sarà il rischio di giocare fino a tarda notte”.