Matteo Berrettini accetta l’eliminazione al 2° turno degli Australian Open: “C’è delusione, ma devo valutare gli aspetti positivi di questa sconfitta”. Onesta l’analisi di Sinner: “Fucsovics ha giocato meglio, sono giovane e ho tanto da imparare”
C’è delusione, e non potrebbe essere altrimenti, per l’eliminazione al 2° turno degli Australian Open di Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Il romano ha ceduto al 5° set a Tennys Sandgren, numero 100 del mondo, dopo aver rimontato da 0-2, pagando anche qualche acciacco alla caviglia destra infortunata in allenamento qualche giorno fa. “Chiedo sempre tanto a me stesso ma mi devo tranquillizzare – ha detto Berrettini come riportato dalla Federtennis -. Non troppo perché altrimenti vengono meno gli stimoli. Ho perso per una palla, per cui devo ripartire dal fatto che ero riuscito a rimettere in piedi un match che qualche mese fa non sarei riuscito a riaprire e dal quale devo quindi ricavare aspetti positivi. Guardate Thiem: lo scorso anno ha vissuto la miglior stagione della sua carriera eppure in un paio di Slam ha perso al primo turno. Insomma, una sconfitta del genere ci può stare”.
Sinner: “Fucsovics ha giocato meglio”
Onesto e schietto, Jannik Sinner ha esaminato così la sconfitta al 2° turno di Melbourne contro Marton Fucsovics, n° 67 del mondo ma con grande esperienza Slam alle spalle, compreso un ottavo di finale raggiunto proprio in Australia nel 2018. “Sono molto deluso e anche se ho perso il servizio sempre dalla stessa parte del campo perché non sono stato capace di gestire il vento contrario, non voglio aggrapparmi a scuse: Fucsovics ha giocato semplicemente meglio. Sono giovane e ho ancora tanto da imparare – ha concluso il 18enne, numero 79 del mondo – e in questo senso la trasferta australiana mi ha aiutato perché anche in questa partita ci sono più aspetti positivi che negativi. Questa sconfitta non è la fine del mondo“.