ROMA – Ratko Rudic si ritira. Questa volta per davvero. Il coach croato, 72 anni il prossimo giugno, ha ufficializzato l’addio alla Pro Recco e sancito lo stop definitivo alla sua carriera da allenatore, decisione già presa nel 2012 dopo il quarto oro olimpico conquistato a Londra con la Croazia, salvo poi ripensarci.L’oro con il Settebello a Barcellona ’92Considerato uno dei migliori allenatori di sempre della pallanuoto, Rudic (fino al 1992 di nazionalità jugoslava, poi croata) non a caso è stato inserito nel 2007 nella ‘Hall of Fame’ del nuoto. La sua bacheca è ricca di trofei: ha vinto 4 ori olimpici (Los Angeles 1984 e Seul 1988 con la Jugoslavia, Barcellona 1992 con l’Italia e Londra 2012 con la Croazia), un bronzo ai Giochi di Atlanta 1996 con il Settebello, 3 titoli Mondiali (uno con l’Italia nel 1994) e altrettanti campionati europei (due con gli azzurri nel 1993 e 1995), oltre a una World League nel 2012, successi che ne fanno il tecnico più titolato della storia. Fu il ct del Settebello per quasi un decennio (1991-2000): indimenticabile, ai Giochi di Barcellona ’92, il suo tuffo in piscina sotto gli occhi del re Juan Carlos per festeggiare l’oro olimpico (che all’Italia mancava da Roma ’60) al termine della “drammatica” finale contro la Spagna, finita 9-8 per gli azzurri dopo sei supplementari. L’esperienza con l’Italia finì nel 2000 quando, dopo la sconfitta ai Giochi di Sydney nei quarti contro l’Ungheria, fu squalificato un anno per rissa ed esonerato dalla Federazione.Il primo ritiro e la Pro ReccoDopo il Settebello, Rudic accettò la proposta degli Stati Uniti, ma nel 2005 non potette rifiutare l’offerta della sua Croazia. Dopo il Mondiale 2007 e l’Europeo casalingo 2012, vinse anche il quarto oro olimpico a Londra 2012 battendo proprio l’Italia dell’ex allievo, Sandro Campagna. Fu dopo i Giochi londinesi che Rudic decise di ritirarsi, salvo poi ripensarci qualche mese dopo, accettando la panchina del Brasile, in vista di Rio 2016 dove però il cammino si interruppe ai quarti contro la sua Croazia. Nel 2018 la firma su un biennale con la Pro Recco, prima esperienza in una squadra di club. Con la società ligure si è aggiudicato uno scudetto e una Coppa Italia, a cui si ha aggiunto il bronzo nella Final Eight di Champions League.“Ho deciso prima della pandemia”Queste le sue parole di congedo: “La decisione di terminare la mia carriera come allenatore è maturata prima che scoppiasse l’emergenza Coronavirus e l’ho comunicata al presidente Felugo. Volevo finire la carriera con un grande risultato e mettermi a disposizione della società in un altro ruolo per contribuire alla realizzazione del progetto. Certamente con la pandemia molte cose sono cambiate, il futuro è incerto e vedremo come sarà organizzata l’attività. Del periodo trascorso a Recco mi rimane un ricordo positivo. Mi sono sentito come a casa mia. Voglio salutare tutti tifosi e i cittadini che sono stati vicini alla società e a me personalmente: terminata questa emergenza tornerò in città per salutarli con affetto”.
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Pallanuoto, Rudic lascia la Pro Recco: “Non allenerò più”
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